CAGLIARI. I sondaggi? Fanno parte di "tutto il resto" che "non conta" e "lasciano il tempo che trovano". C'è fermento nel mondo politico sardo in attesa delle pubblicazione dei primi sondaggi non commissionati dai partiti sulle prossime regionali. E il candidato del Movimento 5 Stelle Francesco Desogus spiega di essere troppo impegnato nella campagna elettorale sul territorio per badare a "un sondaggio, una voce, un’indiscrezione: e allora è una girandola di numeri, di percentuali, di commenti che, diciamola tutta, spesso lasciano il tempo che trovano".
Spiega che dedica il tempo "ai cittadini, a spiegare loro il nostro programma, la nostra volontà di cambiare la Sardegna e di liberarla da dei partiti che sono diventati una cappa che opprime lo sviluppo".
Lui adesso ha un obiettivo: battere la Sardegna "palmo a palmo, incontrare quanti più cittadini possibile per dimostrare loro che Zedda è in continuità con Pigliaru (e la candidatura di ben quattro assessori uscenti, tra cui quello alla Sanità, Arru, lo dimostra), che se si vota Solinas non si vota Salvini ma Forza Italia e il solito centrodestra che ancora crede a Silvio Berlusconi, insieme ai Riformatori che non hanno mai riformato nulla, ai Fratelli d’Italia che si dimenticano sempre della Sardegna, e a Giorgio Oppi che si ricandida per la nona volta come se niente fosse".
Desogus (M5S): "Sondaggi? Non contano: l'importante è il vero cambiamento in Sardegna"
- Redazione