In Sardegna

Droga e rinnovabili, così la criminalità organizzata si infiltra in Sardegna

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CAGLIARI. Traffici di droga, ma anche attività legali sulla carta come gli investimenti nelle energie rinnovabili: sono questi i campi di azione che vedono saldarsi i rapporti tra la criminalità sarda e quella organizzata, come la camorra e la 'ndrangheta. Il quadro allarmante è emerso questa mattina a Cagliari all'inaugurazione dell'anno giudiziario, dalle relazioni della Procura generale e della Corte d'Appello: "La Sardegna", ha spiegato la presidente della Corte d'Appello Gemma Cucca, " resta uno snodo o terminale di importanti traffici internazionali di sostanze stupefacenti messi in piedi attraverso il reinvestimento di proventi illeciti, provenienti per esempio dalle rapine ai portavalori. E dalle inchieste sono emersi legami operativi tra gli organizzatori sardi dei traffici  e gruppi delinquenziali come  'ndrangheta e camorra". 

A spostare il focus è stata la procuratrice generale Francesca Nanni che ha precisato: "Il business delle sostanze stupefacenti è al centro di questo rapporti, ma è aumentato l'interesse per altri bersagli, che riguardano anche settori dell'economia legale, quali l'impianto e la gestione delle energie rinnovabili".