In Sardegna

"I giovani sardi non più costretti a emigrare": Di Maio a Cagliari chiude il tour nell'Isola

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CAGLIARI. Prima tappa a Porto Torres, per parlare di reddito energetico, poi a Gonnostramatza per l'incontro con i pastori, che hanno chiesto certezze sul prezzo del latte e non redditi di cittadinanza, e infine in piazza a Cagliari per chiudere il mini tour in Sardegna. Giornata intensa per Luigi Di Maio, arrivato nell'Isola per sostenere l'aspirante presidenre della Regione, Francesco Desogus, e dare una mano anche al candidato per le suppletive di Cagliari Luca Caschili, che cerca di ridare al M5S il posto alla Camera lasciato libero dal dimissionario Andrea Mura ("una scelta che abbiamo sbagliato").

Nel capoluogo sardo il il vicepremier e leader 5 Stelle è salito sul palco e ha ricordato i numeri del reddito di cittadinanza, che arriverà a 226mila sardi, spiegando però che le imprese che assumeranno disoccupati avranno sgravi per diciotto mesi ("un grande incentivo per le aziende"). "Non vi abbiamo dimenticato", ha detto Di Maio. "Il futuro di questa regione è la forza delle vostre eccellenze. E per guardare al futuro bisogna riscoprire un po' del passato, di quello che producevano i vostri padri e vostri nonni, che a un certo punto si è pensato che potesse essere sostituito dall’industria petrolchimica. Non hanno pensato alle prossime generazioni ma alle prossime elezioni".

E invece, ha aggiunto il ministro dello Sviluppo, è proprio alle nuove generazioni che bisogna guardare: "I giovani sardi devono restare in Sardegna, per far crescere qui le loro idee innovative". Poi, Di Maio ha mostrato alla platea "sa mazzocca", il bastone che Michele Cuscusa, "ottimo produttore di formaggi", gli ha donato a Gonnostramatza. "È intagliato a mano, glielo regalò il nonno per condurre i pascoli. Me l'ha dato dicendo: "Spero che ti aiuti a condurre il Paese dove merita"". 

Prima del comizio a Cagliari, stamattina sul selciato della chiesa di San Saturnino, in piazza San Cosimo, erano comparse scritte con la vernice ("Di Maio, bairindi tui puru") poi cancellate dagli operai del Comune. "Un atto ignobile - ha commentato la deoutata M5S Emanuela Corda - spero che i colpevoli siano identificati presto".