In Sardegna

Concessioni balneari per altri 15 anni, Confcommercio: ora la riforma del settore

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CAGLIARI. Validità delle concessioni balneari estesa fino al 2034, canoni demaniali sospesi per le imprese colpite dalle recenti mareggiate, approvazione di un decreto entro i prossimi quattro mesi per stabilire i principi di una riforma organica del settore: è ciò che prevede il maxiemendamento del Governo alla legge di Bilancio, che contiene un capitolo dedicato alla salvaguardia temporanea delle migliaia di stabilimenti balneari italiani in balia di un’incertezza normativa che durava da anni. Lunedì scorso l'annuncio dell'intervento da parte del ministro al Turismo, ora c'è l'ufficialità con l'approvazione della Manovra in Senato.

Prima del provvedimento tutti i titoli concessori erano in scadenza il 31 dicembre 2020, per decisione dei precedenti governi Berlusconi e Monti che avevano abrogato il regime di “rinnovo automatico” nel tentativo di adeguarsi alla controversa direttiva europea Bolkestein. Un importante contenuto del provvedimento riguarda la sospensione dei canoni per gli stabilimenti danneggiati dal maltempo nei mesi di ottobre e novembre 2018: il congelamento dei versamenti sarà valido fino all’avvenuta erogazione del risarcimento e nel limite massimo di cinque anni. Interessate tutte le Regioni per le quali è stato dichiarato lo stato di emergenza con la delibera del consiglio dei ministri dell’8 novembre 2018: sono Calabria, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Toscana, Sardegna, Sicilia, Veneto.

“Dopo ben 12 anni di costante approfondimento, confronto, elaborazione, nessuno in Italia ed in Europa ha maturato tanta competenza in materia demaniale quanto il Sindacato Italiano Balneari della Confcommercio”, ha detto Alberto Bertolotti, presidente di Confcommercio Sardegna, “lo stesso emendamento inserito ed approvato in Finanziaria è stato partorito dalla nostra organizzazione. I documenti provano non solo il nostro tanto sofferto impegno ma anche la nostra raffinata competenza giuridica. Ora, messe in sicurezza le nostre attività e il futuro delle nostre famiglie, parte il vero percorso di completa fuoriuscita dagli effetti pregiudizievoli causati all'Italia dalle inique norme di una Europa che, per il nostro settore, si è dimostrata miope e matrigna”.

Secondo il presidente di Sib Sardegna Claudio Del Giudice “il provvedimento contenuto nel maxiemendamento che concede un periodo temporaneo di 15 anni di ulteriore attività per le imprese balneari segna un primo importante step nella strada verso il disegno di legge di riordino complessivo del comparto balneare, che sarà redatto in linea con la attuale normativa Ue. La ratio è stata di mettere in sicurezza il comparto in modo da dare la possibilità agli imprenditori balneari di far ripartire con decisione gli investimenti e di ricostruire le aziende che hanno subito gravi danni a causa del maltempo". Da gennaio, prosegue Del Giudice, "inizieranno le audizioni delle associazioni di categoria, a cui prenderanno parte anche alcuni rappresentanti dei balneari sardi per elaborare il disegno di legge di riordino complessivo della demanialità turistico ricreativa. È notevole nel provvedimento la previsione dell’adozione di un sistema di rating per gli stabilimenti balneari che va nella direzione del giusto riconoscimento e valorizzazione dell’offerta di servizi di una sempre maggiore qualità all’utenza turistico balneare". 

Auspichiamo che a breve sia affrontato e risolto in un ulteriore provvedimento l'annoso problema dei pertinenziali e che l'aliquota IVA delle prestazioni erogate dagli stabilimenti balneari, per ora al 22%, sia equamente parificata al 10 per cento del settore turismo, che degnamente rappresentiamo."