SASSARI. Reparto sguarnito perché manca il personale e umido perché ci piove dentro: protestano le donne costrette a ricorrere alle cure di Radioterapia dell'Aou di Sassari. Lo fanno attraverso una luna lettera di denuncia dalla quale emergono tutte le preoccupazioni per una situazione che le fa sentire abbandonate, nonostante le critiche condizioni di salute. Temono che il reparto chiuda e si affaccia anche lo spettro dei viaggi della speranza, per potersi sottoporre ai cicli, a Nuoro (ma anche qui non tutto funziona al meglio) o addirittura a Cagliari. Ecco la lettera inviata dalle "Donne libere in lotta per il diritto alla salute"
I giorni scorsi a seguito di varie segnalazioni e sollecitazioni da parte di amiche e amici pazienti della radioterapia della Aou di Sassari, abbiamo inviato un' email in cui si chiedeva conferma di quanto riferitoci al Direttore Generale della Aou dottor D'Urso e al Direttore Sanitario dottor Orrù .
Nella richiesta abbiamo manifestato la grande preoccupazione, espressa da più pazienti, amiche e donne del movimento che ci hanno segnalato riguardo la situazione critica della radioterapia della AOU di Sassari, hanno notato infatti che il personale tecnico è diminuito a causa di trasferimento in altra sede e questo ha creato criticità nella somministrazione della terapia. Inoltre parrebbe che l'unico tecnico rimasto sia un precario che dovrebbe essere presto stabilizzato non in AOU dove si è formato ed ha operato sino a oggi, ma in ATS. Addirittura si parla di terapie che non potranno più essere fatte nel pomeriggio! È comprensibile, se quanto ci viene riferito fosse vero, la forte preoccupazione delle e dei pazienti che temono di dover andare a fare le suddette terapie a Cagliari, come si faceva tanti anni fa o a Nuoro, anche se la situazione di Nuoro ci risulta piuttosto critica perché di due, un solo macchinario è funzionante e copre appena le esigenze territoriali. Per quanto riguarda l'annoso problema dell'allagamento della radioterapia, quando piove, alleghiamo le foto fatte da delle pazienti pochi giorni orsono. Segnalazione già fatta da noi alla Direzione Sanitaria, a voce e con fotografie, più volte negli ultimi due anni.
Purtroppo nella email di risposta la notizia dell'opzione di alcuni tecnici su altre sedi ATS a causa del percorso di stabilizzazione del personale, è vera e sta creando non pochi problemi su diverse attività (spt. tecnici ed infermieri).
La Direzione conta i primi di gennaio di poter sostituire il personale che ha optato per andare in altre sedi.
Noi abbiamo suggerito, perché ci sembra la soluzione più sensata, che la AOU si accordi con la Direzione dell'Ats (in cui dovrebbe essere trasferito) e metterà direttamente in ruolo l'attuale e unico tecnico presente in radio terapia, che è già formato, evitando così il depotenziamento del servizio offerto dalla Aou e l' enorme disagio per i pazienti in terapia.
Al suggerimento la AOU risponde che non sempre le cose più ovvie per i cittadini lo sono anche per la P.A. Auspica quindi di risolvere quanto prima il problema sperando che ATS possa andare incontro alle esigenze della AOU e dei suoi pazienti.
A questo abbiamo capito che la soluzione e demandata all'ATS e all'Assessore regionale ARRU che nel frattempo esulta su stampa e social media sul risultato ottenuto " Risultato storico, correggiamo un ingiustizia storica. L’Azienda Ospedaliera Universitaria: dopo un lungo percorso di corretta amministrazione il Direttore Generale Dr Antonio D’Urso, Nicola ORRÙ, e Lorenzo Pescini, portano a termine procedura di stabilizzazione di 214 lavoratori( 42 dirigenti, 146 dipendenti del comparto,17 amministrativi 8 tecnici, ossia 8.44% lavoratori. Diamo a lavoratori certezze dopo anni di precariato, instabilità. Un ulteriore passo avanti per riformare la sanità pubblica".
Senza un minimo accenno al rovescio della medaglia della stabilizzazione come nel caso del servizio della radioterapia della AOU o come viene segnalato anche nella pagina FB dell'assessore Arru "7 amministrativi inseriti nel fabbisogni del 2019, peccato che l'assessore si sia dimenticato che sono delle categorie protette che non possono essere inserite nel fabbisogno...è contro legge ... mentre gli altri amministrativi vincitori di concorso a casa..."
La nostra paura, come cittadine e pazienti, espressa anche alla Direzione Sanitaria, è che si corra il rischio di farsi scippare e depauperare ulteriormente servizi sanitari tanto necessari al territorio di Sassari.
Noi faremo il possibile e anche l'impossibile perché ciò non succeda. Se la decisione è politica, allora Arru e Moirano si prendano le responsabilità per le quali sono stati nominati, uno Assessore, e l'altro Direttore ATS!. Diversamente si tornerebbe ad una situazione di anni fa davvero impraticabile per gli utenti: la mobilità passiva interregionale con l'Italia o intraregionale con Cagliari, dato che Nuoro per i motivi già detti, non ce la può fare.
Oppure l'alternativa sarà il Mater Olbia qatariota/vaticanista? Quindi sempre soldi pubblici a privati, senza contare il disagio dei pazienti, avendo la Sardegna un sistema di trasporti anti diluviano?
"Niente personale e infiltrazioni in reparto: Radioterapia a rischio chiusura"
- Redazione