In Sardegna

Pili: "Pigliaru favorevole all'importazione di rifiuti speciali in Sardegna"

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CAGLIARI. Confermata l'importazione in Sardegna di rifiuti speciali da altre regioni d'Italia. Ma i gestori della discarica Riverso di Carbonia, finiti al centro del polverone sollevato dal leader di Unidos Mauro Pili, replicano: tutto in regola, ci sono sentenze della Corte costituzionale che tutelano il libero mercato. Non solo: è la stessa Regione che adesso favorisce l'importazione di scarti. E viene citata una delibera della giunta regionale guidata da Francesco Pigliaru, datata 27 novembre. 

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A ricostruire la vicenda è ancora una volta l'ex presidente della Regione Pili, che definisce "scandalosa" la decisione dell'esecutivo regionale. “I napoletani della discarica di Carbonia confessano: abbiamo trasportato a Carbonia rifiuti da altre regioni. Nella lettera di risposta alla contestazione della Provincia, però, aggiungono: la Regione lo prevede in una delibera del 27 novembre scorso", spiega, "Siamo dinanzi ad uno scandalo senza precedenti con una giunta regionale sempre più succube. Se non arriverà una netta e chiara presa di posizione della giunta regionale siamo pronti ad una guerra ad oltranza per impedire che la Sardegna sia trasformata in una discarica nazionale. I gestori di questa discarica tentano di aggrapparsi ad una delibera vergognosa della giunta regionale con la quale si apre un varco ai rifiuti provenienti dalle altre regioni". 

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Secondo Pili "le argomentazioni della società" che gestisce l'impianto di smaltimento di Serra Scireddus,  "sono destituite di fondamento perché non tengono conto di due elementi essenziali, la Sardegna è una regione a statuto speciale e quindi con competenza diretta sul governo del territorio e con ampi poteri sulla gestione ambientale. Emerge, poi, un’ignoranza di fondo sul fatto che le sentenze richiamate riguardano regioni a statuto ordinario e che le stesse decisioni della corte costituzionale non possono in alcun modo essere pedissequamente applicate in altre regioni". 
 
La Regione, conclude Pili, "deve rispondere in termini immediati perché già dalla prossima settimana metteremo in atto azioni e manifestazioni per denunciare tale complicità della Regione in questa  vicenda".
 
In serata è arrivata la replica dell'assessore all'Ambiente Donatella Spano: “In materia di rifiuti la nostra parola d’ordine è autosufficienza. E a questo si rifanno i nostri atti che stanno perfettamente all'interno del quadro normativo, a differenza di qualche altra legge (come la n.6 del 2001) che proprio sui rifiuti speciali è stata bocciata dalla Corte Costituzionale”. L'esponente della giunta Pigliaru ha proseguito  spiegando che “autosufficienza significa che l’impiantistica per lo smaltimento dei rifiuti deve essere dimensionata alla produzione di rifiuti speciali della nostra regione e non di altri luoghi. Nessuna autorizzazione dunque al conferimento da altre regioni, negli indirizzi per l’aggiornamento del Piano dei rifiuti speciali definito nella delibera del 27 novembre scorso. E infatti, gli uffici regionali hanno già da tempo - senza attendere improvvisate sparate mediatiche - avviato la procedura istruttoria sui conferimenti non autorizzati che sono stati rilevati. Non solo. Ma abbiamo intensificato i controlli, disponendo misure di verifica anche sui contenuti dei rifiuti. Proprio perché abbiamo a cuore l’interesse dei sardi e della Sardegna e ci teniamo particolarmente, in materia di rifiuti, ad essere virtuosi come i dati riconoscono.”