In Sardegna

Tagli ai Comuni, l’Anci denuncia: “La Sardegna è la regione più penalizzata, mancano 2,6 miliardi”

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SARDEGNA. Ai Comuni sardi mancano oltre due miliardi e mezzo di euro. A mettere in ordine numeri e percentuali presentati da ministero dell’Interno e Ifel – fondazione dell’Anci per la finanza locale – è il presidente dell’associazione dei Comuni sardi Emiliano Deiana. "Riprendendo una battaglia iniziata grazie ai sindaci di Escalaplano, Marco Lampis, e di Ilbono, Andrea Piroddi – scrive Deiana su Facebook – Anci Sardegna ha presentato uno studio sulla finanza locale dei comuni sardi”.

I risultati per l'Isola sono impietosi. "La vera vertenza entrate in Sardegna, è quella dei Comuni e delle comunità”, spiega Deiana, che poi lancia una stoccata alla Regione: “I 600 milioni di accantonamenti che inquietano tanto la Giunta regionale sono un quarto degli ammanchi dei Comuni sardi”.

“Fra il 2009 e il 2013 – denuncia il presidente dell’Anci - sono stati tagliati ai comuni sardi oltre 300 milioni di euro. Un taglio che per l'effetto trascinamento nel quadriennio 2014-2017 ha prodotto un ammanco di 1,2 miliardi di euro”.

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Con il meno 43 per cento di tagli, l’Isola è la regione italiana ad aver subito la penalizzazione maggiore: “La Lombardia, per esempio – scrive Deiana – ha subito tagli per solo il -10 per cento. Perché, ci chiediamo e chiediamo?”.

Condannando la politica di tagli alla spesa pubblica e la “dittatura dei vincoli di bilancio contro i Comuni” - che pesano solo per il 2,5 per cento sul totale del debito pubblico nazionale – il presidente dell’Anci ricorda che “in un tessuto economico e sociale fragilissimo” come quello sardo questa pratica ha provocato ingenti danni che non sono ancora facilmente quantificabili. “Che fare, allora?”, si chiede leninianamente Deiana.

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“La prima cosa – commenta il sindaco di Bortigiadas - è la coscienza. Avere coscienza del punto in cui siamo. Un punto così basso dal quale non si può che risalire. Poi occorre trasformare la questione da "comunale" in generale per farla diventare una battaglia di popolo”.

Una battaglia nella quale il numero uno dell’Anci cercherà di coinvolgere tutti i comuni isolani, “senza contrapposizioni fra grandi e piccoli”, per poi presentare i dati al presidente della Giunta Francesco Pigliaru e a quello del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e “aprire una discussione pubblica sullo stato della democrazia locale in Sardegna”.

“I dati, per gli avanzi e i tagli – conclude Deiana - li abbiamo comune per comune. Nel caso possiamo "brandirli" come durlindane”.