In Sardegna

"Ronda di CasaPound cacciata dalle maledizioni in sardo delle anziane", la replica: "Tutto falso"

Cala-Viola-Casapound

ALGHERO. I militanti di CasaPound in spiaggia, impegnati in una delle loro ronde contro gli ambulanti abusivi. Ne trovano due, che hanno appena ricevuto acqua da alcuni bagnanti. I ragazzi di estrema destra, cinque, provano a far sloggiare "l'invasore" ma la gente che si sta godendo il mare - sardi, piemontesi e altri turisti - prendono le loro difese. Interviene anche un gruppo di anziane, che con un pesante irrocu (maledizione) scacciano quelli di CasaPound. Lo scenario è quello di Cala Viola, vicino ad Alghero. A raccontare l'episodio, collocato temporalmente al 12 agosto, è lo psicologo Pier Angelo Sanna. La narrazione della vittoria della solidarietà civile contro il razzismo che fa il giro dei social network: il testo scritto da Sanna viene copiato e incollato su decine di bacheche. Ma dalla sezione di CasaPound di Alghero arriva una smentita: "Mai successo. Tutto falso", afferma Luca Torturu, che la coordina, "quella storia è totalmente inventata. Nessuna ronda, nessuna cacciata dei nostri militanti. Avremmo fatto un comunicato ufficiale. Stiamo valutando anche se ci sono gli estremi per una querela". 

Pier-Angelo-Sanna

Questo ciò che aveva raccontato Pier Angelo Sanna: "Ieri mattina Cala Viola era una meraviglia. Mare calmissimo, nessuna piaga d'Egitto in formato turista in circolazione, profumi mediterranei da inebriarsi a volontà. Dopo qualche ora arrivano le prime persone, oltre noi. Roma, Milano, Torino, indovino dagli accenti. Un paio di ambulanti passano tra noi con braccialetti e cappellini. Da Roma offrono acqua da bere, da Torino un paio di panini, da Milano altra acqua e poi compriamo tutti i nostri braccialetti colorati e scambiamo, tutti, due chiacchiere gentili. Poi arrivano questi. Cinque energumeni che, insieme, non hanno dieci neuroni. Più che parlare, grugniscono in un sardo molto stentato e sgrammaticato assai. Indossano giubbetti che io non indosserei nemmeno a carnevale con su scritto "CASAPOUND". Parte la caccia ai cinghiali. Sardi, romani, milanesi e torinesi ci uniamo che sembriamo un unico nuraghe e circondiamo i cinghiali. Uno sbraita con grugniti incomprensibili, un altro ci vorrebbe intortare con la menata di questi che vengono qui a rubare. Da Torino chiedono delucidazioni su occupazioni abusive targate casapond e sui furti di milioni targati lega. I cinghiali attaccano che loro sono del partito sardo d'azione, che vogliono essere padroni a casa loro. Due vecchie sarde spuntano dal nulla e, dopo aver sentito le nostre conversazioni, arrivano "a manos in kintu", come si dice qua, con le mani sui fianchi:
"Sos ladros sezzis bois, male ki bo potha falare komo ki lu so nende. Mirade de bo k'andare komo komo però, ki si jamamus a maridos nostros bos impallettana a culu, bruttos buccallotoso! Bazi comente andada sa kijina, bazzi! E unu raju bo pothada accumpagnare sempre!" (traduzione: "I ladri siete voi, male che vi colga esattamente ora che lo pronuncio. Badate di sloggiare immediatamente, se no chiamiamo i nostri mariti a impallettarvi le chiappe. brutti decerebrati! Andate via, come va la cenere, andate, e che un fulmine vi possa accompagnare sempre). A Cala Viola, l'invasione dei cinghiali è stata sventata e io, che ho una settimana di ferie, ho deciso che verrò qui ogni giorno, a collezionare braccialetti e civiltà.

Tra i commenti c'è anche chi conferma: "Io c'ero, è andata così".