In Sardegna

Nuovo schiaffo del governo alla Sardegna, impugnata la legge di stabilità. Pigliaru: "Atteggiamento persecutorio"

Corte-costituzionale

LO SCONTRO. Nuovo schiaffo del governo alla Sardegna: impugnata davanti alla Corte costituzionale anche la legge di stabilità regionale approvata ad aprile. A darne notizia è il capogruppo del Partito dei sardi in consiglio regionale Gianfranco Congiu, che commenta: “Adesso la misura è colma, Pigliaru batti un colpo, vogliamo un confronto vero con lo Stato italiano”. A rimanere bloccati nelle maglie degli uffici legislativi di palazzo Chigi “una normetta”, aggiunge Congiu, “che riguarda il salario accessorio di coloro che operano nelle centrali di committenza ed una non meglio precisata norma che riguarda autorizzazioni di spesa senza le necessarie coperture (mi sussurrano che potrebbe trattarsi di norma che riguarda la sanità)”. L’esponente del Pds si rivolge ancora al presidente della Regione: “Caro presidente Pigliaru, mi sono chiesto ripetutamente quale potesse essere quel gesto forte che accompagnasse la tua risposta alle nostre quattro richieste di qualche giorno fa. Non penso più che sia sufficiente “saperti presente” sul tema degli accantonamenti, delle deroghe agli aiuti di Stato, della iniquità di un modello elettorale che castra le possibilità di rappresentanza di un popolo. Batti un colpo serio e decisivo e chiedi a Gentiloni che apra in Sardegna quel confronto sul caso Sardegna che non può più essere ridotto ad una sorta di minuetto, tutto cipria e inchini, con gli uffici governativi romani".

A stretto giro è arrivata la risposta del presidente della Giunta: "Da Roma - attacca Pigliaru - si continua dunque in modo incomprensibile a pensare solo alla forma, con un atteggiamento che inizia a diventare persecutorio mentre noi chiediamo da tempo di concentrarsi sulla sostanza: se il bilancio va bene, davvero questa decisione è incomprensibile, ancora di più perché su altre questioni importanti per la Sardegna il dialogo con il Governo anche in questi giorni è proseguito in modo costante e positivo. Chiederò immediatamente un incontro urgente al ministro Costa per avere tutti i chiarimenti necessari". Pigliaru aggiunge: "Nonostante nelle scorse settimane ci siano state molte interlocuzioni fra gli uffici e nonostante le rassicurazioni che ci sono state date, hanno impugnato una norma sugli investimenti nella sanità che vale per il 2020 e che avevamo concordato di sistemare con il primo intervento utile, e un'altra formalità in materia di personale sulla Centrale Unica di committenza. Entrambe non spostano di una virgola l'impianto della Finanziaria che rimane perfettamente operativa".

E se le sollecitazioni ad agire arrivano dagli alleati, l'attacco non può che giungere dall'opposizione. Ugo Cappellacci critica duramente questo ennesimo inciampo della giunta nei rapporti con il governo: “E’ il "triplete" della vergogna: dopo una Finanziaria 2016 dichiarata illegittima, un assestamento di bilancio impugnato e un ricorso sulla Finanziaria 2017, Pigliaru tenta di coprire i suoi pasticci e la sua resa al Governo con le solite bufale”. Così inizia il coordinatore regionale di Forza Italia, che prosegue: "Il presidente della Regione tenta disperatamente di contrabbandare ‘l’incaPACItà’ della Giunta regionale (scritto così, con riferimento all'assessore al Bilancio Raffaele Paci, ndr) di redigere un bilancio come una, non meglio precisata, battaglia con lo Stato. Pigliaru mistifica la realtà quando millanta una battaglia sugli accantonamenti perché è stato lui firmare l’accordo ‘dei calabraghe’ con cui ha rinunciato ai ricorsi promossi dalla mia giunta contro il governo e perfino agli effetti di quelli già vinti".