"Are you ready", fuori il nuovo brano dei rapper cagliaritani Gringo e Stifler
CAGLIARI. "Are you ready?" Gringo e Stifler, i due giovani rapper cagliaritani tra i più attivi e seguiti della scena rap isolana e non solo, ritornano con il nuovo videoclip al grido di “Siete pronti?”. I due ragazzi della periferia cagliaritana dai palazzoni di Mulinu Becciu stavolta si fanno sentire direttamente da Milano, capitale del rap, per lanciare il loro nuovo brano “Are you ready?” che in soli due giorni dalla data di pubblicazione sul canale ufficiale di YouTube ha già raggiunto oltre 16.000 visualizzazioni.
Un brano creato come un banger (una canzone che fa ballare) da club molto energico e agguerrito, alla conquista della vetrina musicale milanese. “Il video fotografa due ragazzi della periferia cagliaritana a Milano che provano a farsi sentire con la canzone “Are you ready?” che significa appunto “Sei pronto?”. Noi siamo pronti, e portiamo in questo brano che ti fa muovere e ballare un immaginario musicale molto caldo in una serata tra ragazze e amici. Per noi questo videoclip rappresenta l’inizio di una nuova sessione artistica - spiega Matteo Fois (Gringo), base a Milano già da un anno per portare avanti il suo sogno insieme a Stifler che periodicamente lo raggiunge – Sei pronto? Come quando tutti ti urlano dietro di correre il rischio e di farlo, e sta a te decidere se farlo o rimangiarti la parola”.
E la promessa di farlo e di non mollare Gringo (Matteo Fois) e Stifler (Alessio Arrais), nati per stare su un palco, con il collettivo al seguito degli Hp Gang, non la tradiscono: dalle “case parcheggio” di Mulinu Becciu sono pronti a conquistare la metropoli della musica e a diventare protagonisti della “nuova scena” rap.
Cresciuti nelle case popolari, con il loro flow diretto e senza sconti, e la loro capacità di fotografare nelle rime istantanee dei momenti che vivono, Gringo e Stifler raccontano le storie del quartiere, tra temi scomodi e spesso duri, ma autentici, offrendo sempre un punto di osservazione inedito da cui scrutare una realtà, spesso dimenticata o ignorata, tra storie di ordinaria follia e di sopravvivenza, ai margini della città.