Culture

Geppi Cucciari in scena al Teatro Massimo di Cagliari con "Perfetta": spettacolo sold out

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CAGLIARI. Geppi Cucciari va in scena con “Perfetta”, intrigante monologo scritto e diretto da Mattia Torre, al Teatro Massimo di Cagliari. Due gli appuntamenti in programma, mercoledì 17 e giovedì 18 maggio alle 20.30, con sold out per entrambe le date, sotto le insegne del CeDAC Sardegna e poi in tournée nell'Isola, per un duplice appuntamento venerdì 19 maggio alle 21 al Teatro Civico di Alghero e sabato 20 maggio alle 21 al Teatro Verdi di Sassari.

Una pièce originale, ironica e coinvolgente per un insolito ritratto al femminile: la protagonista di “Perfetta” è una moderna donna in carriera, impegnata a conciliare il duplice ruolo di moglie e madre con l'attività lavorativa, alle prese con i mutamenti fisici e psichici legati al ciclo mestruale. Un tema insidioso e per certi versi ancora tabù, tra antichi pregiudizi e luoghi comuni che perdurano ancora a fronte di una maggiore conoscenza dei delicati equilibri tra corpo e mente, dei cambiamenti d'umore e del variare della sensibilità in corrispondenza con le diverse fasi che si susseguono nell'arco di quattro settimane, ovvero un mese lunare.

“Perfetta” – produzione ITC2000, con testo e regia di Mattia Torre, musiche di Paolo Fresu e abito di scena di Antonio Marras – rappresenta una sorta di “diario” in cui una donna registra i suoi stati d'animo sotto l'influenza del ciclo, tra sensazioni di benessere o stanchezza, maggiore o minore irritabilità: cronaca di quattro martedì apparentemente uguali, scanditi dagli stessi obblighi e ritmi, in cui il fattore determinante e (im)prevedibile è dato dagli ormoni, che alterano atteggiamenti e comportamenti della protagonista, le sue reazioni e perfino il suo sguardo sul mondo. Una storia “normale” e insieme emblematica, affidata al talento e alla vis comica della poliedrica artista: Geppi Cucciari interpreta «una venditrice d’automobili... che conduce una vita regolare nella quale trovano posto il lavoro, la famiglia, gli impegni e moltissime responsabilità» in un monologo che alterna – si legge nelle note di presentazione – «sferzate di comicità e satira di costume, ma anche riflessioni più amare e profonde, in un delicato tentativo di consapevolezza e di empowerment femminile di cui sembra esserci un grande bisogno nel nostro tempo».

 

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