SAN SPERATE. Torna a San Sperate per la sua diciannovesima edizione Cuncambias, il festival di cultura popolare organizzato da Antas Teatro. Da mercoledì 27 luglio a domenica 31 luglio lo storico rione di San Giovanni sarà animato da incontri, libri, reading, spettacoli con poesia, parole e musica attorno al tema “Ciò che inferno non è” ispirato a uno dei libri più amati di Italo Calvino, “Le città invisibili”.
Il programma, anticipato da quattro appuntamenti tra 9 e 17 luglio, prevede ogni sera il teatro per ragazzi, un incontro letterario e poi musica, danza e spettacolo.
Una formula, quella di Cuncambias, che non è mai cambiata neppure nei due anni di emergenza sanitaria: il Festival è sempre andato in scena, pur con alcune restrizioni legate alle norme anti contagio, mettendo al centro la socialità, la convivialità, l'attenzione per il pubblico.
E sarà così anche quest'anno, con un ricco programma che coinvolgerà grandi e piccoli, artisti noti e nomi emergenti, eventi in piazza e incontri più intimi e raccolti, mostrando ancora una volta come la cultura può essere un vero momento di scambio e resistenza.
Le anteprime: 9, 10 luglio, 16, 17 luglio
Quest’anno Cuncambias sarà anticipato da ben quattro serate nella corte fiorita dello Spazio Antas di via Arbarei, all’insegna della novità da una parte e della storia dall’altra. La prima novità è il debutto, sabato 9 luglio, di “Don Chisciotte (o i classici punk)”, viaggio in musica prodotto da Antas dentro il capolavoro letterario di Cervantes con Giacomo Casti, Stefano Giaccone, Massimo Loriga e Luca Marcia. Il giorno successivo, domenica 10 luglio, spazio alla storia del Paese Museo con la proiezione di “Sighendi s’arrastu – San Sperate, 50 anni di un paese che cammina i suoi sogni”, diretto da Ennio Madau e prodotto da Antas Teatro e da SansperArte.
Sabato 16 luglio la serata sarà interamente dedicata alla nuova scena musicale sansperatina, Sounds from the Village, curata dal collettivo Zion Agency e dai suoi artisti; domenica 17 luglio al via il Concorso letterario “Anselmo Spiga”, organizzato dall'associazione Libera la Farfalla con la collaborazione di Antas Teatro dedicato alla poesia e alla narrativa in sardo e in italiano, che alla sua diciannovesima edizione vedrà tante novità, un nuovo regolamento e una diversa formula.
Teatro, musica e parole
Da mercoledì 27 luglio a domenica 31 luglio, come sempre, gli appuntamenti delle 22 nella piazza San Giovanni porteranno in scena teatro, musica, omaggi e popolarità. Si va dal “Kohlhaas” del grande Marco Baliani al nuovo live della band sarda La città di notte, dall'appuntamento con Saffronkeira Djset all’omaggio a Ennio Morricone messo in scena dal Luigi Frassetto 4tet, dallo spettacolo di Tumbarinos di Gavoi alle serate speciali organizzate dalla compagnia ospitante, “Gopais”, con Bruno Tognolini, Francesco Abate, Chiara Effe, Preziosa Salatino, Elio Arthemalle e tanti altri, e la serata inaugurale “Ciò che inferno non è”, come da titolo di Festival, che offrirà al pubblico anteprime, omaggi e anticipazioni delle giornate a seguire.
Gli incontri letterari
Mai come quest’anno gli incontri letterari di Cuncambias sono ricchi di spunti e di inviti alla lettura; si va dal primo, sorprendente romanzo di Paola Farinetti, moglie del mai troppo compianto Gianmaria Testa, alle opere dell’educatore e divulgatore pedagogico Lorenzo Braina, da un lavoro scritto appositamente per Cuncambias dallo storico e divulgatore Omar Onnis alle poesie e filastrocche dello scrittore italiano per ragazzi per eccellenza, Bruno Tognolini, fino al divertente e biografico “Speriamo che lo compri qualcuno” di Massimiliano Medda.
Teatro ragazzi
Uno dei momenti più intensi del festival è dedicato alle famiglie e ai più piccoli: protagonisti nel parco San Giovanni Susi Danesin e Isabella Moro, Federica Castelli del Teatro Atlante di Palermo, il Teatro Laboratorio Isola di confine diretto da Valerio Apice direttamente dall'Umbria, Le Compagnie del Cocomero e Andrea Menozzi della Compagnia Circolabile.
Il tema
La nuova edizione di Cuncambias sarà ispirata al tema “Ciò che inferno non è”: “È il titolo di un romanzo di successo, certo, ma è soprattutto una citazione molto conosciuta da uno dei libri più amati di Italo Calvino, 'Le città invisibili' – scrivono gli organizzatori. - La frase merita di essere letta nella sua interezza, ed è questa: 'Cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio'. Una frase aspra, dura, che allude esplicitamente a ciò che per molti, forse per tutti, è la vita, seppure con infinite gradazioni di sulfureo rosso: un inferno fatto di fatiche, delusioni, agra quotidianità e drammi di ogni genere e tipo. Eppure è proprio tra queste fatiche e drammi, tra queste frustrazioni e queste malattie (e mettiamoci anche le pandemie, sicuro) che, ci indica il grande scrittore di origini sarde per parte di madre, dobbiamo cercare la nostra bellezza, la nostra umanità, il nostro senso delle cose in chiave universale. Per farlo durare, e dargli spazio”.
- Redazione