Culture

Un Segreto Italiano di e con Carlo Lucarelli e con Elena Pau (voce) | Alessandro Nidi (pianoforte)

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CAGLIARI. La visione profetica e l'impegno civile di Pier Paolo Pasolini, ma anche il “mistero” ancora irrisolto della sua tragica fine sono il fulcro di “PPP / Un Segreto Italiano” di e con Carlo Lucarelli, nuova produzione de La Fabbrica Illuminata e Il Crogiuolo in occasione del centenario dalla nascita dell'intellettuale, poeta e scrittore, nonché drammaturgo e cineasta, in cartellone in prima nazionale mercoledì 2 febbraio alle 21 all'AMA / Auditorium Multidisciplinare di Arzachena (in collaborazione con Deamater) e giovedì 3 febbraio alle 21 all'Auditorium Comunale “Nelson Mandela” di Santa Teresa Gallura sotto le insegne della Stagione di Prosa 2021-2022 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna. Un recital appassionato e coinvolgente per rievocare – sulla colonna sonora affidata alla voce dell'attrice e cantante Elena Pau (voce) e al pianoforte del musicista e compositore Alessandro Nidi – una figura chiave della cultura italiana del Novecento: Carlo Lucarelli racconta l'artista e soprattutto il “narratore civile”, acuto e vigile testimone del suo tempo, attraverso la (ri)scoperta di corsivi ed editoriali custoditi in una soffitta della casa di famiglia a Mordano e le cronache e le indagini sulla sua morte “annunciata”.

«Il ‘mio’ Pasolini più che il poeta è quello di “Io so”, libro che denuncia i misteri italiani, che costruisce un disegno dietro a tutti questi fatti criminosi ma non riesce a dimostrarlo. Anche la lettura del Pasolini polemista, peraltro attualissimo, è di quelle che insegnano a pensare» afferma il conduttore di “Blu Notte”, autore del romanzo-inchiesta “PPP. Pasolini, un segreto italiano” (Rizzoli, 2015) dove la ricerca della verità su un efferato delitto si intreccia alle vicende tormentate dell'Italia del secondo dopoguerra, tra l'entusiasmo e le illusioni del boom economico e la stagione degli “anni di piombo”.

Sulla falsariga del libro, “PPP / Un Segreto Italiano” è una moderna “affabulazione” incentrata su una delle personalità più interessanti (e controverse) del ventesimo secolo, autore dall'immenso talento capace di descrivere la realtà più cruda e amara della vita con tratti di puro lirismo come di mettere in poesia le ferite dell'anima e indagare l'animo umano, addentrandosi sui sentieri dell'inquietudine e del dolore, per confrontarsi pure con i linguaggi della scena e della decima musa con una cifra stilistica inconfondibile e originale, sposando una sorta di “primitiva” freschezza e ricercata semplicità con la potenza espressiva dell'allegoria. Il genio di Pier Paolo Pasolini riaffiora in tutte le sue opere, perfino i frammentari appunti di “Petrolio”, quella sua capacità di guardare al fondo delle cose, di superare di slancio stereotipi e pregiudizi, per mettere in evidenza gli aspetti contraddittori e paradossali, i conflitti latenti della società, in difesa degli ultimi, dei più fragili, analizzando perfino se stesso con lo stesso rigore e la stessa coerenza, fino a confessare quel desiderio «dell'amore di corpi senz'anima» con cui placare l'angoscia della solitudine. Una scrittura mimetica e insieme evocativa, quasi “rivoluzionaria” caratterizza i capolavori letterari, da “Ragazzi di vita” e “Una vita violenta”, “Il sogno di una cosa”, “Teorema” e infine “Petrolio”, e anch'essa incompiuta “La Divina Mimesis” di ispirazione dantesca, accanto alle preziose ed emblematiche raccolte di poesie – e fa pendant con la prosa lucida e fluente, a tratti vibrante di indignazione, degli scritti giornalistici e di denuncia.

Nella piena consapevolezza del ruolo e delle responsabilità di un intellettuale, Pier Paolo Pasolini è stato durante la sua esistenza un alfiere della verità, moderno censore in un'epoca di decadenza morale e perdita dei valori fondanti della democrazia e in certo qual modo della stessa civiltà occidentale, accanto al diffondersi del malcostume e dei vizi pubblici e privati, deciso a smascherare quei “mandanti” celati dietro spesse cortine di depistaggi e intrighi politici. Una voce fuori dal coro, un pensatore libero e controcorrente, uno spirito integerrimo e incorruttibile, estraneo e anzi nemico delle logiche del potere e della supremazia e dei privilegi di una classe dominante attraverso il sacrificio degli ultimi e degli innocenti.

Tra teatro e cronaca, “PPP / Un Segreto Italiano” ripropone l'enigma dell'assassinio di Pier Paolo Pasolini, tra le molteplici teorie, le indagini, le confessioni e le incongruenze, i processi e le condanne: un delitto sul quale occorre ancora far luce, a quasi cinquant'anni da quel terribile 2 novembre in cui il corpo straziato dell'artista è stato ritrovato all'idroscalo di Olbia. Un omicidio (im)perfetto che ancora agita le coscienze e turba i sonni, in un'Italia che ancora non ha fatto i conti con la propria storia e in cui i fantasmi del passato continuano a vivere nel presente.

Una narrazione avvincente, un itinerario nella memoria sul filo delle emozioni con “PPP / Un Segreto Italiano”, dove la voce narrante di Carlo Lucarelli si intreccia alle note, con una antologia di canzoni d'autore, firmate da artisti come Francesco De Gregori e Claudio Lolli e interpretate da Elena Pau e Alessandro Nidi, accanto alle ballads di Giovanna Marini. Quasi un implicito omaggio al Pasolini-paroliere, autore di testi resi famosi – tra gli altri - da Laura Betti, che affermava: «Non vedo perché sia la musica che le parole delle canzonette non dovrebbero essere più belle. Un intervento di un poeta colto e magari raffinato non avrebbe niente di illecito. Personalmente, credo che mi interesserebbe e mi divertirebbe applicare dei versi ad una bella musica, tanto o samba che sia».

Un ammaliante ritratto d'artista che si tinge, suo malgrado, dei colori del giallo e del noir: un viaggio a ritroso nel tempo, per ritrovare la temperie culturale e politica che ha fatto da cornice e da sfondo all'avventura artistica e umana di Pier Paolo Pasolini, e riscoprire insieme l'immenso patrimonio delle sue opere letterarie e cinematografiche, la forza rivoluzionaria del suo pensiero e della sua arte.