Culture

Nanneddu Meu in versione raggaeton: "Per ballare e anche riflettere"

CAGLIARI. Scorrono immagini della protesta contro il lockdown, delle bare delle vittime del Covid, degli annunci di Conte. E, a un certo punto, entra il raggaeton. Questa la nuova versione, carica di autotune, di Nanneddu Meu: il testo di Peppino Mereu è stato "rinfrescato" da Sergio Canu (Kuzz) sulle musiche di John Pisu. Il risultato? Nel video.

Gli autori intanto spiegano che "abbiamo voluto dare di proposito a “Nanneddu meu 2.0” una chiave “reggaeton”, ritagliandoci intorno una nuova e moderna linea melodica quasi completamente rivisitata. Notoriamente con “reggaeton” si intende quella musichetta spensierata molto apprezzata dai giovani, viene ballata in disco, nei raduni in spiaggia, nell’after, abbiamo infatti confidato in questo genere musicale, perché possa fungere da vettore nel tramandare e propagare il testo e il significato di questa poesia alle nuove generazioni, affinché essa stessa non possa disperdersi nel vento. Ma se a una musichetta spensierata come un “reggaeton”, ci associamo delle immagini forti, così da creare un elaborato audiovisivo che altro non è che la sintesi di quest’ultimo anno trascorso, vi accorgerete che potrebbe assumere dei caratteri particolarmente drammatici". 

Con questa versione "vogliamo portare a riflettere e a movimentare le coscienze, ma allo stesso tempo fare un pezzo che sia divertente, e che faccia venir voglia di ballare e di dimenticare per un momento ciò che l’umanità sta vivendo".