Culture

Cagliari, il finanziamento alla Navicella d'Argento in un mare di polemiche

 

 

CAGLIARI. La sede, stando ai documenti, è in un immobile nel quartiere della Marina, a Cagliari, che viene utilizzato come magazzino e spazio per la sistemazione di motorini. Ma l'ambizione sarebbe quella di organizzare tre serate con insigni ospiti al teatro Lirico, per consegnare il premio Navicella d'Argento a personaggi che si sono contraddistinti nella valorizzazione della città. Per questo l'associazione Acsd Atlantide riceve dal Comune di Cagliari un contributo di oltre 20mila euro: uno tra i più alti concessi dal bando per l'assegnazione dei fondi destinati alle attività culturali che dovrebbero espletare le loro attività entro il 31 dicembre. E qui c'è il primo problema: il Lirico, causa Covid, è inaccessibile al pubblico. E lo sarà per tutto dicembre. Quindi gran parte del cartellone annunciato da Atlantide rischia di saltare, almeno per come era stato proposto. Ma non è finita: perché la Navicella d'Argento ha iniziato da subito in un mare di polemiche, fuori e dentro il consiglio comunale.

A sollevare perplessità sono state le consigliere d'opposizione Camilla Soru del Pd e Francesca Mulas dei Progressisti. Hanno ricostruito la storia dell'associazione e hanno scoperto che per anni presidente, nonché fondatrice, di Atlantide è stata Paola Piroddi, assessore alla Cultura del Comune di Cagliari. Alla guida, quindi, dell'assessorato che sta erogando il contributo. Solo che nel nuovo curriculum dell'assessora, datato 2019, non compare questo aspetto della sua vita lavorativa, presente invece in versioni precedenti, come quella del 2016. Resta solo la sua attività di project manager. Forse perché, come risulta dal verbale del direttivo dell'associazione del 29 aprile del 2019, la Piroddi ha lasciato ufficialmente ogni carica in Atlantide. Al suo posto, alla presidenza, è subentrato Venanzio Corrias, attuale fervente animatore del Psd'Az a Quartu. E questo è stato l'argomento di risposta della Piroddi alle due consigliere: in un post del 12 novembre l'esponente della giunta Truzzu risponde che da maggio 2019 non ha nemmeno più il ruolo di socia in Atlantide, e che, scrive, “non potevo e non ho interferito con la componente tecnica, in favore di alcuno, e non potevo ovviamente interferire per penalizzare una qualsiasi associazione legittimata dal diritto a partecipare al medesimo bando ad evidenza pubblica, solo per il fatto che, in passato, ho rappresentato un pezzetto della storia associativa”. Il pezzetto in questione riguarda quasi tre lustri.

Ma, tornando al 2019: Atlantide, in occasione della fuoriuscita della Piroddi, ha trasferito anche la sua sede. Che per un periodo è stata anche nell'abitazione quartese dell'assessora. L'associazione passa da via Cedrino 3, a Sassari, a via Barcellona 54 a Cagliari.

A vederlo non sembra un ufficio. Anzi: chi conosce il quartiere dice che è di proprietà di una famiglia, quel magazzino a due passi dal porto, che viene usato come rimessa e per lavoretti su motori. Non sarebbero state attivate utenze che porterebbero a pensare che vi si svolga attività associativa. Ma solo la collocazione lì, nel centro storico del capoluogo, è valsa un punto della graduatoria per la concessione del contributo. D'altronde, su qualcosa Atlantide doveva pur puntare per convincere la commissione tecnica comunale: il curriculum associativo racconta di una realtà ferma dal 2013. Sette anni di inazione che però non hanno impedito che il suo si classificasse tra i primi progetti. Accanto, per esempio, a una realtà storica come il Chourmo che organizza il Marina Café Noir, che ha sede lì a pochi passi. Gli organizzatori del festival negli anni hanno portato grandi scrittori in città. E Atlantide, cosa vuole fare?
Il programma è stato giudicato pregevole, a quanto pare. E stando alle premesse del documento presentato in Comune si tratta del 19esimo anno del premio Navicella d'Argento. Un calendario di iniziative annunciato quando il Covid non circolava più in Sardegna, pare. Perché per la prima serata del 17 dicembre si prevede, al teatro Lirico, la presentazione della manifestazione a Cura di Sergio Frau, con esibizioni di gruppi folk. Il 18 sul palco, due grossi nomi, per diverse ragioni, sul palco: il conduttore Tv Roberto Giacobbo avrebbe dovuto parlare di Cagliari Sotterranea. Lo aveva fatto in una puntata della sua trasmissione, lo avrebbe rifatto con un consigliere comunale: Marcello Polastri, esperto della Cagliari nascosta e molto legato, politicamente, all'assessora alla Cultura Paola Piroddi. Che, si ribadisce, ha preso le distanze dall'associazione organizzatrice. Il 19 dicembre il clou: consegna del premio, con serata presentata dal giornalista Claudio Brachino. Lunghissimo l'elenco degli psiti annunciati, da rappresentanti della Fondazione Sa Sartiglia ai Tazenda. Ma al Lirico non ci sarà nessuno di loro. Salvo che Conte non decida di stravolgere tutti i parametri delle restrizioni anticontagio e di riaprire i teatri, sbarrati da inizio novembre. E, certo, sarebbe necessario un importante sforzo organizzativo dell'ultimo momento.

Il presidente di Atlantide Venanzio Corrias comunque non avrà tempo occupato dalle attività della pro loco di Cagliari, della quale è socio fondatore: il consiglio regionale ha appena cassato un finanziamento d 650mila euro in tre anni destinato a quest'altra realtà associativa perché era stato inserito tra quelli destinati all'aiuto alle imprese contro il Covid. E col Covid la Pro Loco aveva poco a che fare. Molto poco.

Corrias ha però trovato il tempo di replicare alle due consigliere Mulas e Soru, che hanno sollevato il caso Atlantide. L'ha buttata sulla battuta sessista, dicendo che davanti al loro interesse per lui preferisce rimanere singol. Scritto così, come si pronuncia.

Il finanziamento comunale per Atlantide, comunque, resta in piedi. Gli uffici hanno verificato che sarebbe tutto in regola. Anche se i veleni, al riguardo, continuano a scorrere in consiglio comunale. Dove si chiedono ancora i bilanci dell'associazione.