CAGLIARI. Ivana Busu è una una polistrumentista a tutto tondo: pianista, fisarmonicista e compositrice elettroacustica. Venerdì 30 agosto, per il festival Miniere Sonore, a Oristano, ha portato live per la prima volta con Caroline Wehbe “La femme dans le cadre”, performance live visual e live electronics, tratta dal racconto omonimo dell’autrice libanese Wehbe.
La performance nata come estemporanea presto sarà tradotta in un cortometraggio per il cinema d’essai e di cui Busu si occuperà della parte musicale. “L’idea è quella di creare due tipologie di esecuzione una live e un cortometraggio in cui ci sarà un lavoro compositivo in studio” spiega Ivana Busu.
“Il racconto tratta un tema a cui noi siamo molto sensibili, l’amore disfunzionale tra un uomo e una donna” racconta “è la storia di un uomo, un pittore, che scarica le sue frustrazioni sulla propria amata”.
“La femme dans le cadre” è un progetto al femminile con un tema che tratta il fattore molesto della nostra società. Il racconto pone l’accento sul legame sottile tra violenza e violenza familiare. “Vuole essere uno spunto di riflessione su questa tematica che ci riguarda da vicino e che ogni giorno ricopre le pagine dei quotidiani” spiega la musicista di Dolianova.
Ivana Busu collabora con tantissimi altri progetti, tra cui Safir Nou e Gigi Marras e Bufobaldi. Nella sua carriera solista le sue composizioni hanno ricevuto numerosi riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Nel 2011 c’è stato il suo esordio discografico con l’Ep “Ultimo Mozart” per la Miraloop Records. Una composizione che tratteggia, attraverso il ricordo, il percorso creativo di Wolfgang Amadeus Mozart evidenziandone l’aspetto orchestrale, ma soprattutto lirico.