Culture

Mammai Manna di Medas, il teatro sardo conquista la Russia

 
Mammai-Manna-1
 
SAN PIETROBURGO. “Mammai Manna”, il nuovo spettacolo di Gianluca Medas, conquista la Russia. In scena sabato scorso, ha registrato un tutto esaurito all’Aleksandrinskij, il più antico teatro nazionale russo. La serata, resa possibile grazie alla collaborazione tra Figli d’Arte Medas e l’Istituto Italiano di Cultura, è stata accolta con profonda emozione. Tra il pubblico, principalmente russo, anche alcuni sardi residenti in Russia e diplomatici italiani. Lo spettacolo è stato percepito come un esperimento di teatro contemporaneo, inteso come ricerca.
 
Mammai Manna, scritto e diretto da Gianluca Medas -con l’aiuto alla regia di Noemi Medas- e realizzato in collaborazione con l’Asmed, è un’opera muta che si compone di danze, musiche e video in bianco e nero (di Maurizio Abis). Mentre sullo schermo scorrono il miracolo della nascita, le tentazioni e altre immagini che guidano nella vicenda, sul palco i danzatori ballano (Cristina Locci -che è anche coreografa-, Andrea Di Matteo, Luca Massidda e Rosanna Luisetti). I loro costumi di scena sono ideati da Emilio Ortu Lieto e realizzati dalle sarte Cinzia Moro e Ilenia Sara Perra. Accompagnata da sola musica (Francesco Medas), si racconta, così, una storia che accomuna tutti i popoli di contadini e pastori del mondo.
 
Gianluca Medas e i protagonisti di Mammai Manna hanno trasmesso al pubblico non solo suggestioni sulla Sardegna, ma anche un nuovo modo di narrare terre antiche. Lo spettacolo, infatti, non è un’opera didascalica sulla Sardegna, ma un susseguirsi di simboli interiori dell’umanità.
 
Questo modo innovativo di parlare di Sardegna è stato espresso anche nelle opere di Rosanna Ferrau e Veronica Usula che hanno impreziosito la sceneggiatura di Mammai Mamma. La prima ha creato una struttura circolare di luci a led rivestite di plastica, per dare il senso della ciclicità.  Ha costruito, poi, una luna al centro del cerchio rivestita di lana sarda lavorata con tinte naturali che dà l’idea di una luce riflessa. Veronica Usala, invece, ha spiegato lo stretto rapporto tra memoria e innovazione con un arazzo fatto di lana sarda e nastro magnetico.
 
Subito dopo lo spettacolo il regista, Gianluca Medas, e l’artista Rosanna Ferrau hanno presentato il progetto al pubblico, compresa l’arte di Veronica Usula, assente in Russia. Durante l’incontro dal titolo “La danza delle mani. Conversazioni e immagini sulla Sardegna” gli artisti hanno esposto -grazie all’aiuto dell’interprete Maria Gromyco- il loro concetto di arte che si aggrappa al passato e, in base a questo, si muove nel presente. Il pubblico ha risposto con applausi e varie standing ovation.
 
Tra i volti noti che hanno assistito allo spettacolo, anche la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo, Paola Cioni. "Siamo davvero lieti di aver accolto a San Pietroburgo, nell’ambito della collaborazione tra l’Istituto Italiano di Cultura e il prestigioso teatro Aleksandrinskij, lo spettacolo Mammai Manna della compagnia Figli d’arte Medas-, afferma Paola Cioni, -Il pubblico russo, storicamente molto interessato alla cultura e alle tradizioni italiane, ha salutato con grandissimo entusiasmo sia lo spettacolo, sia l’incontro con regista e attori: l’arte e la cultura hanno la capacità di creare forti legami tra terre anche lontane".
 
"Questo spettacolo funziona perché è costruito cercando l’emozione pura, che ci permette di superare i confini-, dice Gianluca Medas, - La parola è un limite all’emozione delle volte. L’uomo tende a costruire barriere per le sue paure, la fragilità. “Mammai Manna”, con la sua narrazione muta e velata, le abbatte". Tanta la soddisfazione da parte dei protagonisti di Mammai Manna: "Lo spettacolo è arrivato dove non avremmo mai potuto immaginare: prima di tutto in un teatro che è un polmone culturale d’Europa e poi nel cuore dei russi, che non si sciolgono facilmente-, continua il regista e scrittore, -Siamo soddisfatti e speriamo di ripetere lo stesso successo in Libano".