CAGLIARI. Le elezioni comunali in Sardegna si profilano già all'orizzonte, mentre la Sardegna e i sardi sono ancora in attesa di conoscere l'esito definitivo delle elezioni regionali. Il conteggio dei voti, intricato e contestato, è attualmente sotto esame dei tribunali (QUI LA NOTIZIA), i quali avranno il compito di chiudere ufficialmente la competizione. In questo clima di incertezza politica, l'attenzione si è spostata su Cagliari città, con gli schieramenti politici che già iniziano a delinearsi.
Massimo Zedda, presidente dei Progressisti, aveva già annunciato da tempo la sua ricandidatura per il ruolo di sindaco. Consigliere regionale uscente, Zedda ha già ricoperto la carica di primo cittadino nel 2011 e nel 2016 ma si è detto, in un'intervista al quotidiano La Repubblica, pronto a tornare in campo per la città. "Ora è la volta di Cagliari e io sono pronto a candidarmi" ha dichiarato, sottolineando la sua volontà di includere nel suo progetto politico tutti gli attori interessati, inclusi i 5Stelle, con i quali i Progressisti hanno mantenuto un solido rapporto di opposizione negli ultimi anni. Nonostante la sconfitta di cinque anni fa, quando fu battuto da Christian Solinas nelle elezioni regionali, Zedda si mostra determinato a riconquistare la città.
Ma la strada verso il municipio cagliaritano si presenta irta di ostacoli, in primis sulle modalità di selezione del candidato che rappresenterà le forze di centrosinistra. Il Movimento 5 Stelle, infatti, ha espresso perplessità sull'adozione delle primarie, metodo definito da Ettore Licheri, coordinatore regionale del M5S, "ipocrita", enfatizzando la necessità per la politica di "assumersi la responsabilità diretta delle scelte, ponendo l'accento su un approccio che privilegia prima il programma e poi la figura del candidato".
Ma se già appare complessa la dinamica interna tra campo progressista e quella pentastellata, sulle elezioni comunali a Cagliari del centrosinistra orbitano altre variabili da tenere a mente: una è il Partito Democratico, che emerge come un altro contendente principale per la leadership cittadina. Forte dei risultati ottenuti il 25 febbraio che lo vedono primo partito dell'Isola con il 13,8% dei voti, il PD reclama il diritto di indicare il candidato sindaco. Piero Comandini, tra i nomi circolati come possibile candidato, preferisce mantenere un atteggiamento cauto, sottolineando l'importanza di attendere l'esito definitivo delle elezioni regionali prima di avanzare qualsiasi ipotesi concreta sulla corsa comunale.
Sulla questione anche il centrodestra naviga in acque turbolente per quanto riguarda la scelta dei candidati e le competizioni regionali sono ancora protagoniste per alcune tensioni interne, in particolare dopo la sostituzione di Christian Solinas con Paolo Truzzu, con la Lega e il Psd'Az che ora chiedono di poter indicare il candidato sindaco di Cagliari come "ricompensa" per il passo indietro del governatore uscente, ma che devono fare i conti con un netto calo di voti. E in questo frangente i Riformatori Sardi, unico partito di centrodestra in crescita a queste competizioni regionali, potrebbero unirsi alle richieste di poter contribuire un candidato unitario in corsa per la città.
- Mauro Loddo