CAGLIARI. Seggi aperti dalle 6,30 alle 22 della prossima domenica 25 febbraio per l’elezione del nuovo presidente e del Consiglio regionale della Sardegna. Oggi si conclude la campagna elettorale dei 4 candidati alla presidenza della Regione, Lucia Chessa, Alessandra Todde, Renato Soru e Paolo Truzzu. Domani è previsto il silenzio elettorale.
Ma come si vota? Per poter esprimere la propria preferenza occorre presentarsi al proprio seggio di riferimento con tessera elettorale e un documento di identità valido. Nel caso in cui non si possieda la tessera elettorale si può farne richiesta nell’ufficio elettorale del proprio Comune di residenza.
Ogni elettore può votare un candidato presidente della Regione, optare per la votazione di una lista che automaticamente assegna il voto anche al candidato presidente a essa collegato, o fare uso del "voto disgiunto" votando per un candidato presidente e una lista non collegata. Il presidente eletto è determinato dal candidato con il maggior numero di voti, senza la necessità di un ballottaggio tra i due più votati. È possibile esprimere la doppia preferenza purché sia di genere diverso e che appartenga alla stessa lista.
Per essere eletto al candidato presidente basta la maggioranza, anche relativa, delle preferenze.
Consiglio regionale
Oltre al presidente alle Regionali si eleggono anche i consiglieri. I posti sono 60 e vengono eletti attraverso liste circoscrizionali collegate a ciascun presidente. Le otto circoscrizioni in Sardegna sono quelle di Cagliari, Carbonia Iglesias, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Olbia-Tempio, Oristano e Sassari.
Se il presidente eletto ottiene oltre il 40 per cento dei voti, le liste collegate hanno diritto al 60 per cento dei seggi del Consiglio, mentre il restante 40 per cento va ai partiti di opposizione.
In caso di percentuale tra il 25 e il 40 per cento, le liste collegate ottengono il 55 per cento dei seggi. Se il risultato è al di sotto del 25 per cento o oltre il 60 per cento, tutti i seggi del consiglio regionale vengono distribuiti proporzionalmente in base ai voti ottenuti da ciascuna lista.
Se invece le liste fanno parte di una coalizione che riceve meno del 10 per cento dei voti, in questo caso non eleggono alcun consigliere. Le liste indipendenti non eleggono consiglieri se ottengono meno del 5 per cento dei voti.