CAGLIARI. "I miei big non vengono da Roma. I miei big vengono da ogni dove della Sardegna e sono sinceri, altruisti, leali. Non portano promesse mirabolanti di svolte nella storia della Sardegna. Non annunciano fiumi di euro dove affogare la memoria, la dignità e l'intelligenza dei sardi". Queste le parole affidate a Facebook da Lucia Chessa, candidata outsider alle regionali in Sardegna, nel contesto dell'ultimo periodo di campagna elettorale prima delle elezioni del 25 febbraio, caratterizzato dalla presenza sull'isola di numerosi politici nazionali e ministri.
Chessa ha poi voluto sottolineare la differenza dei suoi "big" rispetto agli altri, citando il caso di Francesco Desogus, ex candidato presidente per il Movimento 5 Stelle cinque anni fa, che nonostante i 85.000 voti ricevuti dalla candidata Michela Murgia, non è riuscito a entrare nel Consiglio regionale a causa dell'attuale legge elettorale, da lei definita "truffaldina". Questa legge, secondo Chessa, favorirebbe solo i partiti maggiori di centrosinistra e centrodestra, escludendo di fatto altre realtà politiche.
La candidata ha criticato duramente la scelta fatta nel 2013 di approvare tale legge, accusando chi l'ha votata di "analfabetismo democratico" e di aver agito in modo esclusivo a proprio vantaggio.