CAGLIARI. Non bastano i tentativi degli ex alleati a far cambiare idea a Renato Soru: l'ex presidente della Regione non cede e preferisce arrivare al voto del prossimo 25 febbraio "solo", piuttosto che "mal accompagnato". Questa l'estrema sintesi della schermaglia a distanza di ieri tra i Progressisti e la Coalizione Sarda del patron di Tiscali. Nelle ultime 24 ore, dopo che il partito guidato da Francesco Agus e Massimo Zedda, ha abbandonato Soru per passare al Campo Largo di Alessandra Todde, sono stati diversi i tentativi (pubblici) di far desistere l'ex governatore, accusato di essere il responsabile della divisione del centro sinistra. Agus a tal proposito ha detto che arrivare divisi alle elezioni concederebbe un "vantaggio che la destra non si merita" (QUI LA NOTIZIA). La proposta sarebbe dunque stata quella di costruire una lista abbastanza forte da essere tra le prime, o la prima, della coalizione Todde.
Ma per Renato Soru non è una questione di aritmetica, come ha riportato ieri Ansa. "Non siamo interessati a calcoli elettorali" li ha gelati. "Qualcuno preferisce fare aritmetica, contare i possibili consiglieri regionali eletti o le cariche per il futuro. Io preferisco costruire una prospettiva politica diversa per l'oggi e per il domani, che metta al centro la Sardegna. E preferisco parlare di idee, proposte, progetti". D'altronde Soru aveva spento le speranze di riallaccio con la Todde quando, una settimana fa, aveva affermato che tra i tesserati del Movimento 5 Stelle si annidano idee della destra salviniana (QUI LE SUE PAROLE). E chiude "Il nostro è un progetto che vuole essere alternativa all'esperienza di governo di destra a guida Solinas. E questo non significa sostituire le persone sulle poltrone con altre che vogliono fare le stesse cose: vogliamo cambiare le priorità di governo, sennò è un cambiamento solo di facciata".