ROMA."Niente ambiente, Sud e infrastrutture nel mio discorso programmatico? Non posso parlare di tutto, quello che ho dichiarato in questi due giorni in Parlamento va integrato con il contratto di governo". Così il premier Conte durante la replica pomeridiana al dibattito sviluppatosi nel corso della mattinata alla Camera sulla fiducia al governo Lega-M5S. "Non chiedeteci dettagli normativi, ci siamo appena insediati e stiamo costituendo gli uffici. Quello che possiamo dirvi è che daremo un seguito effettivo ai contenuti del contratto di governo".
La replica del premier Conte a Montecitorio
Fatte le doverose premesse, il premier torna sulle critiche e le sottolineature emerse nel corso del dibattito in Aula. Lo fa con con un intervento a braccio di un'ora che abbraccia tutti i temi sul piatto: "Sul tema dell'ambiente ci sarà molta attenzione: la green economy non è solo uno slogan ma il futuro che vogliamo per i nostri figli". Per quanto riguarda il Sud "avere un ministro ad hoc è stato un gesto di grande attenzione: sorveglierà tutte le attività dedite a favorire lo sviluppo del Mezzogiorno dal momento che ancora oggi non riusciamo a utilizzare tutti i fondi europei". Sul capitolo infrastrutture "non lanciamo slogan dicendo 'sì siamo favorevoli': oggi - spiega Conte - abbiamo appalti che non partono e un codice degli appalti che da due anni non viene applicato".
Poi le questioni più spinose, reddito di cittadinanza e giustizia. Il primo "non sarà concepito come una misura assistenziale: abbiamo concepito questo intervento per l'inserimento lavorativo, ma prima dobbiamo potenziare i centri per l'impiego". Sul capitolo giustizia - "un tema che preoccupa molti" - ragionare in maniera manichea tra giustizialismo e garantismo è improprio. Siamo consapevoli che sulla giustizia abbiamo fatto dei passi indietro nel tempo. Oggi chi può permettersi delle difese articolate riesce a difendere le proprie ragioni: tutti i cittadini devono essere trattati allo stesso modo. Il sistema deve essere certo e dobbiamo attrarre gli investitori stranieri".
Sul piano del contrasto alla corruzione, spiega il premier, è necessario da un lato "valutare bene il ruolo dell'Anac, che non va depotenziata ma valorizzata in una prospettiva di prevenzione, rafforzando la fase del pre-contenzioso" e dall'altro proseguire sulla strada della deburocratizzare e del contrastare la corruzione a tutti i livelli, esigenza di gestire i flussi migratori rimodulando le fallimentari politiche messe in campo dall'Europa e redistribuendo le responsabilità con tutti gli altri Paesi.
Un'autentica bagarre scoppia dai banchi del centrosinistra quando Conte tocca il tema del conflitto d'interessi: "I vostri interventi volti a interrompermi dimostrano che ciascuno ha il suo conflitto o pensa di avere il proprio conflitto", commenta il premier, scatenando un putiferio che costringe il presidente della Camera Fico a intervenire per riportare la calma. "Non sto accusando nessuno - rassicura il presidente del Consiglio - il conflitto d'interesse è negli interstizi della società a qualsiasi livello, anche a livello delle amministrazioni di condominio. Cercheremo di introdurre una disciplina più rigorosa a tutti i livelli".
Poi un passaggio su tutti gli altri punti cardine del "contratto del cambiamento": flat tax, legittima difesa, sanità, maggiore autonomia alle Regioni nel rispetto del quadro fornito dalla Costituzione, riconferma dell'appartenenza alla Nato, revisione della Buona Scuola.
Concluso l'intervento di Conte, l'Aula di Montecitorio si prepara a votare la fiducia, con la prima chiama in programma a partire dalle 17,45.