ROMA. Giuseppe Conte naufraga sullo scoglio di Savona e con lui il governo giallo verde. A 85 giorni dal voto l’Italia piomba in una delle crisi più complicate degli ultimi trent’anni. Dopo un estremo tentativo di evitare lo strappo proponendo per il ministero dell’Economia il leghista Giorgetti al posto del discusso euroscettico Paolo Savona - pomo della discordia nel braccio di ferro dell’ultima settimana tra il Colle e le forze politiche di maggioranza relativa - il capo dello Stato prende atto della rinuncia al mandato da parte del premier incaricato e convoca al Quirinale Carlo Cottarelli alle 11,30 mentre Lega e M5S salgono sulle barricate urlando al tradimento e invocando l’impeachment per Mattarella.
Sarà l’ex commissario alla spending review dunque a tentare la strada stretta e tortuosa di un esecutivo neutro di transizione che traghetti il Paese fino alle urne anticipate, in un clima arroventato dalle violente polemiche contro il Colle da parte di Di Maio, Salvini e Meloni. Al fianco del presidente della Repubblica si schierano il Partito democratico e Forza Italia, ma la presa di posizione di Berlusconi irrita Salvini e incrina l'alleanza nel centrodestra: “Se Berlusconi vota il governo Cottarelli addio alleanza di centrodestra", avverte il leader del Carroccio che non esclude l'ipotesi di un accordo con il M5S in vista delle elezioni anticipate.
E intanto, passata la paura per lo spettro del governo anti-euro, nei mercati internazionali torna l'euforia: la Borsa di Milano apre la settimana in rialzo di oltre un punto percentuale seguita dagli altri listini, ma l'incubo dello spread continua ad agitare il sonno degli investitori.