ROMA. “Un atto di ostilità a freddo”. È dura la condanna di Forza Italia nei confronti della decisione dell’alleato leghista di avanzare la candidatura dell’azzurra Anna Maria Bernini al Senato per sbloccare la guerra di posizione tra Forza Italia e M5S per l’elezione dello scranno più alto di Palazzo Madama. Una guerra scoppiata intorno alla candidatura del “pregiudicato” Paolo Romani indigesto ai pentastellati e sostenuto a oltranza dagli azzurri.
Ma la scelta della Lega nel corso della seconda votazione a Palazzo Madama spariglia le carte sul tavolo del centrodestra. Preso in contropiede da Salvini, il Cavaliere dovrà ora decidere se correre ai ripari o continuare imperterrito mettendo a dura prova la tenuta della coalizione. Restano per ora a guardare Pd e Cinque stelle, con i secondi intenti a studiare l’evoluzione della partita del Senato per capire come comportarsi a Montecitorio dove in serata è andata in scena la terza votazione. Una votazione non prevista nei programmi iniziali perché decisa poco dopo le 18 dalla conferenza dei capigruppo e terminata con risultato scontato: fumata nera. Tutto rinviato a domani. Tutto rinviato al Senato.