QUARTU. Una decisione appena approvata ma destinata a far discutere. Il Comune di Quartu apre al turismo naturista: a partire dalla prossima estate il litorale quartese avrà una cala interamente riservata ai nudisti. Un volano per l'economia locale più che per il voyeurismo, secondo le previsioni del sindaco Stefano Delunas.
"Nell’ambito di un programma di mandato che guarda con particolare attenzione alla crescita della città dal punto di vista turistico -spiega una nota del Comune - l’Amministrazione comunale valuta con interesse tutti i settori che potrebbero contribuire a migliorare l’economia cittadina: dal classico turismo balneare a quello culturale, da quello enogastronomico a quello matrimoniale, per il quale si sta già lavorando alacremente, fino a quello naturista, in merito al quale il sindaco si è espresso in questi giorni anche in Consiglio comunale".
"Nell’ambito del nuovo Pul (Piano di utilizzo del Litorale) in fase di elaborazione - prosegue la nota - è infatti allo studio l’individuazione di una cala appartata nel lungo litorale quartese, dove lasciare spazio agli amanti della tintarella integrale, attirando così nuovi turisti, e di conseguenza nuove entrate per gli hotel, i bed & breakfast, i ristoranti, i bar, gli stabilimenti balneari e in generale tutte le attività produttive che lavorano in ambito turistico in città. Muovere l’indotto turistico è insomma l’obiettivo principe, ma per far questo occorrerà ovviamente garantire la legalità e la regolarizzazione".
“La proposta mira a dare nuovi strumenti per lo sviluppo del turismo sul territorio, aprendo a un settore che rappresenta un target interessante e in crescita, e quindi una bella opportunità per gli operatori locali" spiega Delunas. "Quartu aprirebbe a un settore turistico poco sviluppato in Sardegna, basato su una filosofia di vita salutista ed educativa che ha come principio il rispetto di se stessi, del prossimo e della natura".
"Di fatto, la legge italiana non impedisce di identificare aree per la pratica del naturismo. Quartu può pertanto portarsi avanti, proponendosi come nuova destinazione del naturismo vacanziero. Tramite il PUL verrà individuata nello specifico l’area più adatta a sviluppare questa tipologia di turismo, cercando innanzitutto di far capire cos’è il turismo naturista e l’opportunità che rappresenta, essendo oggi un comparto in forte crescita. In Europa il movimento infatti coinvolge diverse milioni di persone, con diverse località che hanno aperto a strutture private apposite, quali campeggi e villaggi turistici, pronti a intercettare questo tipo di domanda. Un indotto, in Sardegna in particolare, ancora trascurato o forse ignorato".
“Che si tratti di un bel volano per gli affari lo confermano i numeri; sono infatti diverse migliaia gli italiani tesserati nelle varie associazioni, sono addirittura centinaia di migliaia, coloro che frequentano le comunità - aggiunge il primo cittadino - evidentemente nel gruppo consiliare del Partito democratico il nudismo suscita ancora scandalo e indignazione, hanno ancora una visione antica e obsoleta del fenomeno, una sorta di falso moralismo. Ma il turismo naturista non è un luogo per ‘guardoni’, non è un’area per sfoggiare corpi ‘scolpiti’, è una filosofia di vita”. Al contrario, infatti, i naturisti si espongono senza preoccuparsi dei loro difetti fisici, proprio perché l’obiettivo non è l’ostentazione del corpo, ma raggiungere un senso di liberazione privandosi dei vestiti e dei simboli sociali. “Questo Pd è fuori dal mondo, lontano dalla gente, oscurantista - conclude Delunas - Noi andiamo avanti per la nostra strada, lavorando sempre nell’ottica e con la visione di una città turistica”.