SANITÀ. Portato d'urgenza al pronto soccorso di Iglesias, il per il paziente grave non c'era posto: così è partito il trasferimento a 200 chilometri, all'ospedale di Nuoro. La denuncia sulla incredibile vicenda arriva dal deputato di Unidos Mauro Pili: "È successo tutto stanotte per l’ennesimo sfascio della sanità sarda. Ospedali dimezzati e reparti chiusi e pazienti in emergenza trasferiti a 200 km di distanza. Altro che pronto soccorso, una situazione ormai al limite della grave interruzione di servizio pubblico essenziale".
Il post di denuncia di Mauro Pili
"Il panico nelle strutture ospedaliere del Sulcis", racconta Pili, "è scattato intorno alle 230 di stanotte quando il paziente giunto al pronto soccorso del Cto di Iglesias aveva l’esigenza di un ricovero immediato in rianimazione. È stato un rincorrersi di telefonate e verifiche incrociate tra gli ospedali di mezza Sardegna. Nessun posto disponibile a Carbonia, Cagliari e Oristano. Unica possibilità all’Ospedale San Francesco di Nuoro. L’ambulanza lascia l’ospedale iglesiente intorno alle 23.30 per arrivare dopo l’una e trenta al nosocomio nuorese. Siamo dinanzi ad una gestione folle della sanità che mette a rischio l’incolumità delle persone costrette per le pseudo razionalizzazioni di Arru e compagni a scorrazzare per le strade sarde alla ricerca di un posto in ospedale. Uno sfascio totale di cui questa classe politica che governa la regione è responsabile senza se e senza ma. Aver tagliato anche i posti essenziali per salvare la vita dei pazienti è la rappresentazione più evidente di chi e come ha buttato denari in una gestione allegra per assunzioni farlocche e funzionali solo alle clientele di tutti, nessuno escluso. Su questa ennesima vicenda di malasanità occorre fare urgente chiarezza e attivare tutte le azioni necessarie per individuare le responsabilità di questa situazione”.