SALUTE. No alla psicosi meningite. Le Assl della Sardegna cercano di correre ai ripari davanti all'ondata di preoccupazione che ha investito la Sardegna dopo i quattro casi registrati nel giro di pochi giorni. L'ultimo, letale, in Ogliastra: Luca Pisano, studente di 19 anni di Tortolì, è morto alle 20 di martedì 10 gennaio all'ospedale di Lanusei, dove era ricoverato in gravi condizioni da domenica. Ucciso dal meningococo di tipo B. Una notizia che ha sconvolto il paese, ma non solo. Perché poco dopo il ricovero di tre giorni fa sui social ha girato una segnalazione: Luca ha di recente trascorso una serata in discoteca a Cagliari. Così come la giovane, anche lei affetta da meningite (per fortuna poi guarita), che la sera del 22 dicembre aveva trascorso una serata in una nota discoteca dell'hinterland cagliaritano. In entrambi i casi è scattata la profilassi, con il monitoraggio da parte dei servizi di igiene pubblica, delle condizioni di di salute delle centinaia di persone che sono venute a contatto con chi ha contratto il batterio. Ma intanto si sono registrati altri due casi positivi al meningococco di tipo B: un anziano e la sua badante, a Nuoro.
Gli ambulatori sono stati presi d'assalto da ragazzi, e non solo, preoccupati di un possibile contagio. Addirittura in Ogliastra alcune scuole avrebbero chiesto un certificato di buona salute per consentire l'ingresso in aula dei ragazzi: una pratica bocciata dall'Assl di Lanusei (QUI LA NOTIZIA).
I vertici dell'Ats (Azienda regionale di tutela della salute) e, a cascata, quelli delle Assl territoriali, provano a correre ai ripari: su tutti i siti - da Sassari a Cagliari - è in primo piano una comunicazione che riguarda il batterio meningococco: riguarda modalità di trasmissione, punti di informazione, pericolo della malattia. A più riprese è stato ribadito che nei casi segnalati è stata attivata la profilassi, quindi chi è venuto in contatto con i soggetti infetti è stato attentamente controllato.