CAGLIARI. Sarà l’effetto dei sondaggi, che danno il Movimento 5 Stelle vincente in Sardegna. O forse l’alto tasso di disoccupazione, che unito alla prima ipotesi spinge tanti a cercare un posto (quasi) sicuro. Incerta la causa, certo un fatto: l’Isola con il suo esercito di aspiranti parlamentari grillini ha contribuito a mandare in tilt la piattaforma Rousseau che gestisce le autocandidature alle parlamentarie. Mancano ancora dati ufficiali. Ma se in tutta Italia si sono registrate - come sembra - diecimila adesioni, tante di queste - in proporzione - provengono da indirizzi Ip sardi.
C’è di certo quella della deputata uscente Emanuela Corda, che si propone perché “abbiamo lavorato bene e credo che questo gruppo vada riconfermato”. Tra le battaglie rivendicate “l’apertura dei punti Sos Equitalia”. Non c’è invece il video del deputato uscente Nicola Bianchi, che paga il mandato precedente svolto nel consiglio comunale di Sennori (sul suo profilo Facebook risulta aver lavorato come chitarrista solista). Tentano la riconferma Andrea Vallascas e un cagliaritano, il senatore Roberto Cotti. Chi ha annunciato la volontà di ritornare a insegnare è Manuela Serra, ex senatrice. Che però prima di lasciare ha piazzato una mina, segnalando ai garanti del Movimento strane operazioni da parte della base.
Ha girato una pen drive che conterrebbe le prove di accordi striscianti per piazzare uomini-donne senza alcun rispetto della democrazia liquido-internettiana che sarebbe il pilastro del M5S. Ancora non è dato conoscere l’esito della sua denuncia. E gli attivisti sperano ovviamente che non nasca uno scontro simile a quello che aveva portato all’assenza di candidature alle Regionali del 2014.
Tutti temi, comunque, che dovranno essere maneggiati con cura da Mario Puddu, sindaco di Assemini, nominato coordinatore della campagna elettorale sarda del M5S.