FISCO. Evviva, basta una comunicazione del sindaco di un paese di 525 abitanti per far pagare la benzina 50 centesimi al litro, come è successo a Giave. Lo dice il Movimento zona franca, che afferma: "Siamo solo al primo passo". O forse no. Anzi, senza forse: no. E a sostenerlo è l'Agenzia delle Entrate, in risposta a un quesito posto da un altro primo cittadino, del quale riporta notizia Gigi Littarru, che porta la fascia tricolore a Desulo.
Confusione? Tanta. Meglio andare per gradi. La prima cittadina di Giave, Maria Antonietta Uras, ha comunicato alla compagnia Q8 che nel territorio del suo paese benzina e gasolio devono essere venduti con prezzo esente da Iva e accise, in virtù del regime di zona franca che vigerebbe in Sardegna. Per ora ha ottenuto solo di presentarsi con la carta carburante, in attesa di un eventuale rimborso. Perché il gestore ha allargato le braccia: io, ha detto, non posso abbassare i prezzi. E la compagnia probabilmente non si sogna di farlo. Ma l'impeto antifisco della sindaca ha fatto il giro della Sardegna. E non solo. Ecco il comunicato del Movimento Zona Franca.
C'è da esultare? Non proprio. Perché sull'onda dell'entusiasmo che già si stava scatenando, con richieste di replica di un'iniziatica così semplice in tutti i Comuni della Sardegna, ecco che il sindaco di Desulo Gigi Littarru pubblica una risposta ufficiale dell'Agenzia delle Entrate, fornita a un collega primo cittadino che aveva chiesto lumi su eventuali regimi fiscali agevolati per il territorio isolano. Il senso è: no, non è previsto alcun regime di zona franca.