CAGLIARI. Giganti (e non solo) in mostra, spese ingigantite. Così tanto che sono state bloccate. E Archeologika 2022, l'Expo dell'archeologia della Sardegna, così l'ha definito l'assessore regionale al Turismo Gianni Chessa, non salta (per ora), ma slitta: era previsto per metà settembre alla Passeggiata coperta sotto il Bastione di Cagliari, se ne parlerà per ottobre.
La richiesta di spostamento del periodo di utilizzo dello spazio è già stata protocollata da Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont'e Prama, che organizza l'evento assieme alla Regione e alla Camera di commercio. E questa, almeno fino a oggi, è la più rilevante conseguenza di un pasticcio fatto di soldi che hanno rischiato di volare via, per spese non preventivate: una “incomprensione” di oltre 400mila euro che rischiavano di finire nel pozzo (sacro) in nome del binomio archeologia e turismo.
“Ma da dove sono saltate fuori queste cifre? Perché non sono state dettagliate?”. A porre questo stupito e perplesso quesito è stato il direttore generale dell'assessorato al Turismo, Angela Porcu, durante una riunione operativa a fine maggio. La convenzione per Archeologika 2022 era stata firmata a gennaio. E da mesi era partito il tam tam sulla bellezza e importanza della manifestazione.
I costi iniziali dell'Expo erano stati stimati in 819.672 euro di spese vive, più 180.327 di Iva. Un milione circa, per tre giorni. Le voci di costo sono molteplici: allestimenti, convegni, vitto e alloggio per i relatori, percorsi multimediali, dirette streaming, ufficio stampa, stand, steward e hostess, paghe di professionisti come il direttore scientifico.
Circa 417mila euro, la fetta più corposa, erano destinati alla parte logistica: supporti multimediali, allestimenti delle strutture e dotazioni tecnologiche varie, dagli schermi alle luci. E qui la posta è esplosa: solo per questo capitolo, a maggio, le spese previste sono arrivate a 895mila euro.
La Porcu chiede conto di varie voci di spesa. Muroni illustra i conti, già oggetto di monitoraggio, e aggiunge che “la questione relativa alle mutate necessità in materia di fabbisogno origina esclusivamente da richieste che l'assessorato stesso ha presentato al progettista incaricato dalla Fondazione Mont'e Prama, specificamente nel corso di un sopralluogo alla Passeggiata coperta, il giorno 16 febbraio 2022 e nel corso della Borsa Internazionale del Turismo a Milano”. Muroni nella missiva tiene a precisare: “Io non c'ero in entrambi i casi”. E, a leggere in controluce, quando parla di assessorato intende l'assessore. Intanto, prende le distanze dall'impennata dei costi. "Gli elaborati consegnati dal progettista", aggiunge Muroni "risultano difformi dall'affidamento. Di conseguenza non possono essere approvati". Dall'ente di Cabras la risposta quindi è: le uscite su cui la Porcu solleva dubbi erano previste, il problema sono quegli oltre 400mila non decisi dalla Fondazione, fuori budget.
La Dg, in risposta all'ex direttore de L'Unione Sarda, spiega che di certe cose lei non poteva essere a conoscenza, visto che è arrivata in assessorato dopo la stipula della convenzione. E fa sapere che si sta “procedendo nella valutazione della documentazione da voi trasmessa, nelle more dell’adozione di apposito atto d’indirizzo integrativo ed eventuale stipula di un addendum alla convenzione”.
Quindi, forse l'assessorato metterà quei soldi non previsti, contestati dalla Fondazione. Spese che, pare, non erano state concordate con gli uffici ma decise dal vertice politico. Quasi mezzo milione di euro in più. Che sono serviti solo a far slittare Archeologika 2022. Per ora.
- Enrico Fresu