ROMA. "Chiedo che sia posto il voto di fiducia sulla risoluzione presentata dal senatore Casini": con queste parole il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva chiuso il suo intervento in replica a quelli dei senatori che avevano detto la loro sul suo discorso della mattina a Palazzo Madama, pronunciato nel tentativo di verificare l'esistenza di una maggioranza pronta a sostenerlo.
La risoluzione prevedeva una sola riga: "Udite le comunicazioni del premier si approva".
Quando si è passati al voto, è emerso il fronte dei contrari. Lega e Forza Italia, che avevano depositato una risoluzione che prevedeva un Draghi Bis senza il Movimento e Stelle, hanno deciso di non votare uscendo dall'aula. I senatori del M5s invece sono rimasti presenti e non votanti, quindi vogliono che si raggiunga il numero legale e venga fatta mancare la maggioranza.
Sembra scontato che il premier salirà al Colle per confermare le sue dimissioni davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
L'ipotesi più probabile ormai è quelle delle elezioni a ottobre.