ROMA. La presenza militare in Sardegna è un volano di sviluppo. "Vogliamo che una volta per tutte la presenza della Difesa nell'isola venga vissuta non come oppressiva ma come una risorsa". Lo ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti dopo la firma con il presidente della regione Francesco Pigliaru del protocollo d'intesa sulle servitù nell'Isola. Questo l'articolo 2 del documento, che definisce i contenuti.
Con il presente Atto le Parti intendono dare concreta attuazione alle attività del tavolo ''Difesa-Regione Sardegna'' istituito 1’8 gennaio 2015, a tal fine, il Ministero della Difesa si impegna ad attuare, le seguenti misure di riequilibrio ed armonizzazione:
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sospensione delle attività a fuoco presso i poligoni sardi dal primo giugno al trenta settembre di ogni anno;
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la cessione della spiaggia di Porto Tramatzu, nel Poligono di capo Teulada e relative pertinenze, garantendo comunque le attività in Poligono e prevedendo convenzioni di uso, includendo anche clausole di protezione sociale per il personale della Difesa appartenente alle fasce di reddito più basse e/o meritevoli delle tutele sociali;
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la concessione, all’uso temporaneo dell’area cd “Spiagge Bianche” per il periodo di fermo delle attività a fuoco dal 1° giugno al 30 settembre e per il periodo delle festività pasquali (da Giovedì Santo al Sabato della settimana successiva) per massimizzarne la fruibilità;
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la cessione della caserma “Ederle” previa realizzazione di idonee strutture ove rilocare attività e funzioni attualmente ivi svolte, con oneri non a carico della Difesa;
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la cessione, della spiaggia di S’Ena e S’Arca, nell’area del Poligono di Capo Frasca;
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il rilancio e la valorizzazione della Scuola di formazione per allievi sottufficiali della M.M. “Domenico Bastianini” presso La Maddalena, anche per la costituzione di un polo di eccellenza delle attività connesse all'economia del mare, con possibilità di fruizione di altri soggetti e lo stazionamento in pianta stabile del naviglio più eco-compatibile, della nave scuola “Palinuro” e di unità a vela;
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la cessione di un’ulteriore porzione di scogliera attigua alla spiaggia di S’Enna e S’Arca, sino a punta S’Achivoni;
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la previsione di un’area di rispetto per le zone archeologiche interne al Poligono di Capo Frasca;
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l’utilizzo con accesso da terra, da parte dei pescatori locali, del porto interno nella zona Est del Poligono di Capo Frasca;
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la concessione all’uso temporaneo dell’area cd “Spiaggia di Murtas” presso il Poligono di Capo San Lorenzo per il periodo di fermo delle attività a fuoco;
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l’istituzione di osservatori ambientali indipendenti nell’ambito degli organismi pubblici competenti - a livello nazionale e regionale- afferenti al Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), legge 28 giugno 2016 n. 132 , per le attività esercitative che si svolgono presso poligoni basi militari e aree addestrative, le cui funzioni saranno svolte anche in accordo con quanto stabilito nel “Protocollo d’intesa in materia di tutela ambientale ed attività esercitative militari” tra il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare e il Ministro della Difesa, del giugno 2015. Con riferimento, in particolare, all’area marina protetta di La Maddalena l’adozione di uno specifico disciplinare di tutela ambientale per il deposito di Guardia del Moro;
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il riavvio dei processi di dismissione dei beni non più utili ai fini istituzionali della Difesa a partire dagli Accordi Regione Sardegna Ministero della Difesa e Agenzia del Demanio del 7 marzo 2008 e successivo atto modificativo e aggiuntivo del 12 gennaio 2011, avente durata di due anni;
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la piena operatività della Caserma di Pratosardo, attraverso anche il dislocamento di alcuni reparti.
E questo il cronoprogramma.
MAUTO PILI. Soddisfatto Pigliaru, che ha portato il protocollo al voto del consiglio regionale. Critico, invece, uno dei suoi predecessori a Villa Devoto, Mauro Pili: “Una farsa, come tante altre. L’accordo sottoscritto oggi in un circolo ufficiali di Roma, nemmeno la dignità del ministero, tra il presidente della Regione e il ministro della difesa è l’ennesima bufala di Stato contro la Sardegna e contro i sardi. Un accordo bluff che rimanda anche le partite più marginali ad un nuovo accordo attuativo da stipulare fra tre mesi, a parlamento e governo inesistenti. Non contiene un solo risultato degno di questo nome ma frattaglie e fantomatici impegni futuri destituiti di ogni concretezza e fondamento. Emerge in tutta la sua gravità ancora una volta il servilismo di Pigliaru agli ordini di partito e dei generali ansiosi di realizzare in Sardegna l’ennesimo affare di Stato. Sono ridicoli i 2,5 ettari di terreno che passerebbero alla regione a Porto Tramatzu. Roba per qualche ombrellone e qualche sdraio. Una cessione fantomatica perché tutto abusivo e costruito senza alcun tipo di autorizzazione. Così come altre strutture che dovrebbero passare automaticamente senza bisogno di accordo proprio perché da tempo inutilizzate e quindi soggette al transito automatico al patrimonio della regione in attuazione dell’art.14 dello Statuto. E’ scandaloso che non si parli di alcun tipo di bonifica e di risarcimenti. Un governo che ha innalzato le soglie di inquinamento senza colpo ferire con una regione supina e silenziosamente complice. Dietro la fretta di questo accordo dell’ultim’ora c’è però l’ordine dall’alto di far passare la realizzazione a Teulada di due villaggi di guerra, uno mediorientale e uno mitteleuropeo, marchiati Vitrociset, un affare da 20 milioni di euro su complessivi 90. Un accordo vergognoso con un baratto scandaloso della Sardegna. Via libera che mi consente di trasmettere tutto all’autorità nazionale per l’anticorruzione considerate le modalità con le quali si sta operando.”
PROGETTO AUTODEREMTINATZIONE. Critiche anche dal Progetto AutodetermiNatzione, che raccoglie numerose siglie indipendentiste, attraverso una nota firmata dal portavoce Anthony Muroni: "L'accordo Stato-Regione firmato oggi a Roma non è altro che un nuovo capitolo della fiction Renzi-Pigliaru-Gentiloni che, sotto la regia del Pd e dei suoi alleati sardi, va in scena ormai da quattro anni. Una farsa che, a ogni puntata, si arricchisce di un nuovo mirabolante annuncio. L'autografo posto dalla ministra Roberta Pinotti (che non ha esitato di risfidare l'intelligenza dei sardi, definendo l'accordo "un nuovo motore di sviluppo per l'Isola") è vergato con inchiostro simpatico - posto che il governo italiano già dai prossimi giorni sarà in carica solo per gli affari correnti - per quel che riguarda i pochissimi impegni assunti dalla Difesa, mentre rischia di costituire una nuova spada di Damocle per chi dovrà governare la Sardegna del futuro. Non si parla di bonifiche, non si parla delle inadempienze dello Stato sugli accordi già firmati in precedenza, né si ribadisce il principio secondo cui le istituzioni sarde sono in condizione di parità a quelle italiane nell'affrontare le questioni legate alla gestione del territorio, alla porzione dello stesso ancora gravata da servitù e a un stringente programma di progressiva dismissione. Ancora una volta le istituzioni sarde sono state, dunque, umiliate e relegate al ruolo di semplici comparse".
Anche questo accordo - come del resto i precedenti - dovrà essere presto ridiscusso dalla prossima amministrazione regionale, liberata dal voto dei sardi dagli acritici delegati dei partiti italiani, secondo un principio di pari dignità istituzionale e un piano di progressive dismissioni di servitù e poligoni, nell'ottica di una riorganizzazione di una presenza dei militari nell'Isola.