CAGLIARI. Nelle giornate di venerdì 24 e sabato 25 novembre, nel Corso Vittorio Emanuele II a Cagliari, daremo vita ad una manifestazione volta a far conoscere l‟attività delle nostre Cantine e presentare al pubblico, attraverso una fase di degustazione, i nostri vini – i bianchi e i rossi biologici. Non solo: scopo della manifestazione sarà anche quello di contribuire a diffondere la cultura del biologico in campo enologico. Sarà l‟occasione per presentarci e far conoscere alla città di Cagliari e a quanti avranno occasione di transitare nel Corso, i nostri vini: i bianchi Vermentini – Cardile e Sproni – e i rossi biologici – Spadacino, Ambrosu e Pedra Scritta. La degustazione dei vini sarà accompagnata dal catering della Locanda Caddeo Del Corso e da un piacevole sottofondo musicale. Partner dell’evento: Locanda Caddeo, Francesca Lecca.
Le Cantine Antigori nascono nel 2015 dalla volontà di Carlo Luigi Scano di riprendere l’antica attività di famiglia. La vigna, impiantata ed eseguita nel 2008 sotto la consulenza dell’enologo e umanista Giacomo Tachis, uno dei padri della viticultura italiana, fa parte di quella che anticamente era una delle più fiorenti aziende agricole della Sardegna, chiamata “Su Spantu”. L’eccezionale posizione geografica, protetta dalle montagne ad ovest e a soli 300 metri dal mare, garantisce il microclima ottimale alla coltivazione dell’uva. A distanza di tanti anni dalla sua nascita, la vigna viene oggi gestita con una tecnologia di matrice artigianale unita ad un sapere e ad un’esperienza propri della moderna enologia, con l’obiettivo di perfezionare l’aspetto per noi più importante in un vino: la qualità. Alla quale si aggiunge il pieno rispetto dei criteri delle produzioni biologiche certificate. Le Cantine Antigori producono vini biologici da una miscela di uve così composta: 10% Bovale, 10% Cabernet- Sauvignon e 80% Carignano. La composizione si caratterizza e prende i suoi profumi dalla cornice naturale in cui è immersa la vigna, un bosco di querce da sughero, mirto, corbezzolo e carrubo che marcano il retrogusto ed il profumo dei nostri vini.
Cantine Antigori: dall’ispirazione all’idea Carlo Scano e il vino Negli occhi di Carlo Scano brilla il ricordo della vendemmia e dei suoi nonni che, da bambino, gli insegnavano a pigiare l‟uva dentro una piccola tinozza. Sono i ricordi di un rituale dal gusto antico, dove la vendemmia era molto più che una semplice attività produttiva, traducendosi in un momento di festa che riuniva l‟intero il borgo. Con spirito di solidarietà e allegria, tutti partecipavano unendo forza-lavoro e mezzi a disposizione: un rito ancestrale fatto di collaborazione e ricambio, che si ripeteva ogni anno. Da adulto, Carlo ha vissuto diversi anni all‟estero e di conseguenza l‟allontanamento dalla sua terra e dalle vigne. Al suo ritorno in Sardegna, rinsaldando lo spirito e i valori della tradizione sceglie di acquisire un importante e antico vigneto, curato nel 2008 da Giacomo Tachis, padre inventore di vini come il Sassicaia, il Terre Brune e il Turriga. La vigna fa parte dell‟azienda agricola chiamata “Su Spantu”, che in sardo significa: “Lo Stupore”. Perché è impossibile non rimanere senza fiato di fronte ad un territorio d‟eccezione, riparato ad ovest dalle montagne e situato a soli 300 metri dal mare. Oltre alla bellezza del luogo, la posizione geografica garantisce il microclima ideale per la maturazione delle uve da cui nascono i nostri vini rossi biologici la cui miscela è composta da 10% di Bovale, 10% di Cabernet-Sauvignon e 80% di Carignano.
Ancora: la vigna è circondata da un bosco di corbezzolo, quercia da sughero, mirto e carrubo, i cui profumi rendono speciale il gusto rotondo dei vini rossi delle Cantine Antigori. La passione di Carlo per la sua vigna e la dedizione per ogni processo della vinificazione si concretizzano nella produzione di vini biologici di altissima qualità e pregio, frutto della sintesi tra la tecnologia di matrice artigianale e il know-how della più moderna enologia. Carlo Scano e il Museo Se fare il vino rappresenta un‟arte, Carlo affianca questa passione all‟amore per l‟Arte. Durante una circostanza casuale, s‟imbatté nella struttura del Convento di San Francesco, costruito dai frati francescani nella seconda metà del 1300 a Cagliari, nel quartiere storico di Stampace. Immediatamente ebbe l‟intuizione di recuperare l‟edificio, abbandonato da secoli, e situarvi un importante museo d‟arte contemporanea per offrirlo nuovamente vivo alla città e ai suoi visitatori. Il MAC - Museo d’Arte Contemporanea di Cagliari accoglierà numerose opere dei maggiori artisti sardi del „900 quali Biasi, Ballero, Delitala e Nivola, e costituirà così un omaggio a Cagliari e una fonte di turismo alternativo, contribuendo a rendere il capoluogo sardo sempre più fruibile come capitale europea della cultura. L‟arte e il vino rappresentano per Carlo un binomio imprescindibile per la formazione della coscienza dei giovani d‟oggi, con i quali trasmettere loro sensibilità per la cultura e attaccamento ai valori della tradizione, e restituirgli nel contempo i tesori più importanti del loro patrimonio naturale e monumentale affinché possano sentirsi nuovamente protagonisti attivi del loro territorio.