CAGLIARI. Temono di rimanere senza un centesimo di finanziamento per gli eventi. E sono decine le associazioni e i soggetti attivi nel mondo della cultura di tutta la Sardegna, riunte sotto le sigle CUSS – Coordinamento Unitario della Spettacolo dal vivo della Sardegna, Coordinamento dei Festival Letterari, ATS Festival Cinematografici “Le isole del cinema”, che hanno inviato un appello alla Regione, per fare in modo che iniziative in tutta l'Isola non siano costrette a scomparire.
Di seguito il comunato.
A seguito della delibera di Giunta del 12 marzo scorso, che ha impegnato l’intero importo disponibile nei capitoli di bilancio per il 2021 (art. 1 lett. c della L.R. n. 7 del 1955 e SMI) per il solo cartellone dei Grandi Eventi Sportivi, gli operatori dello spettacolo, dei festival letterari e cinematografici esprimono una forte preoccupazione per le loro attività connesse con la prossima stagione turistica.
La richiesta di un incontro urgente con l’assessore del Turismo Gianni Chessa, utile a un chiarimento sulla programmazione delle risorse per il 2021, a distanza di oltre un mese non ha ricevuto riscontro.
"Posto che è prerogativa della politica e quindi della Giunta regionale, decidere in merito alla programmazione e alla destinazione delle risorse – dichiara Marco Benoni, portavoce del Coordinamento Unitario Spettacolo Sardegna - riteniamo indispensabile un confronto su questa decisione che al momento sembra voler escludere per quest’anno, la programmazione di eventi culturali e di spettacolo, vero pilastro identitario della promozione turistica della Sardegna”.
Da più di 50 anni, tra gli organizzatori di eventi, le comunità e gli enti locali della Sardegna che ospitano le manifestazioni e l’assessorato al Turismo regionale si è instaurato un rapporto collaborativo di vero e proprio partenariato che costituisce un “asse strategico” per l’attrazione e promozione turistica della nostra Isola. Per il 2021 invece è probabile che centinaia di Comunità ed Enti Locali della Sardegna dovranno rinunciare alle manifestazioni sulle quali hanno investito e che storicamente hanno rappresentato un modello di sviluppo locale e territoriale basato sull’offerta culturale di eventi e manifestazioni identitarie, culturali e della letteratura, del cinema, della musica, del teatro, della danza e dello spettacolo dal vivo in genere.
Le imprese e gli operatori del settore culturale e dello spettacolo domandano alla giunta, al presidente Solinas e in particolare all’assessore Chessa, la motivazione di questa scelta che pare negare il valore culturale e l’apporto delle numerosissime manifestazioni artistiche di successo che promuovono la Sardegna e la stagione turistica delle comunità locali, sia costiere che dell’interno.
A tale proposito l’Anci Sardegna ha espresso il proprio interessamento, condividendo in linea generale le istanze degli operatori del settore culturale, con l’impegno di agire in tutte le opportune sedi istituzionali per assicurare a tutti i comuni della Sardegna una stagione di eventi per il 2021.
“La Sardegna è famosa a livello nazionale e internazionale per i suoi importanti festival musicali e letterari e per le tante rassegne e festival teatrali e cinematografici - sottolinea Manuela Fiori per il coordinamento dei festival letterari - queste attività rappresentano una leva importantissima per la destagionalizzazione, per la differenziazione dei target e dei flussi turistici e per favorire l’interscambio naturale tra le coste e l'interno della Sardegna”.
“Da una recente analisi dei dati raccolti su un campione di imprese ed organismi dello spettacolo dal vivo - continua Marco Benoni - si rileva che l'investimento in eventi culturali determina una ricaduta da 3 a 5 volte superiore all’ammontare dell’investimento stesso”. Allarme degli operatori anche per la scelta della selezione con click-day. Qualora la giunta riesca a stanziare nuove risorse per gli eventi culturali e di spettacolo, si ritiene indispensabile tornare alla procedura basata sulla valutazione qualitativa a punteggi, utile a selezionare i migliori progetti nell’interesse della Sardegna. Anche quest’anno infatti, nel caso della selezione dei Grandi Eventi Sportivi, è stato adottato il sistema del bando a sportello con “click day” che, come è noto, nel 2020 ha comportato enormi criticità.
Tale procedimento seppure legittimo, non è idoneo per la selezione di progetti che dovrebbero contribuire al raggiungimento di obiettivi ben determinati di promozione del turismo e di ricadute sul territorio. Una selezione qualitativa basata su una griglia di valutazione a punteggi ha sempre rappresentato una sorta di garanzia per chi ha ideato e realizzato in Sardegna i più importanti eventi di interesse turistico.
Si auspica che il prossimo assestamento di bilancio possa essere l’occasione per stanziare le risorse necessarie alla pubblicazione dei bandi per l’assegnazione di contributi alle manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico dei diversi cartelloni che ancora non sono state oggetto di attenzione.
- Redazione