CAGLIARI. "Sono stato truffato da Marco e Paolo Palumbo: mi hanno rubato i diritti della canzone "Quella notte non cadrà" del duetto con Achille Lauro". Questa è solo la prima accusa, pesante e grave, che Marco Mura, compositore di Nuoro, rivolge al giovane malato di Sla oristanese e a suo padre.
Mura usa un video, nel quale elenca altre presunte appropriazioni indebite di suoi testi. "Ho le prove per dimostrare tutto quello che dico", aggiunge, "ma i Palumbo, nonostante la diffida del mio avvocato, continuano a mantenere il pezzo su tutte le piattaforme. Se hanno ragione loro, perché non mi denunciano per quello che affermo?".
Parla anche di un disco, mai pubblicato, al quale avrebbero dovuto collaborare cantanti del calibro di Zucchero e Massimo Ranieri: "Che fine ha fatto?", si chiede Mura. Che mostra invece le bolle Siae secondo le quali Palumbo avrebbe depositato testi, acquisendone quindi i diritti, che erano stato scritti sempre da lui.
"Io non cerco visibilità attraverso Palumbo", è la frase taglientissima, "Anche io ho rischiato di morire, semplicemente, per una malattia. Ma non ne ho fatto un business", afferma Mura.
Ma il video non è finito. Compaiono altri artisti che rivolgono accuse al malato di Sla e alla sua famiglia. Tra questi c'è anche l'intervento di Christian Pintus, in arte Kumalibre. C'era lui sul palco di Sanremo, con Palumbo, durante l'esibizione per il brano "Io sono Paolo". Ed è amareggiato. E furente: "Il pezzo l'ho cantato io, ho scritto io il testo, ho rivisitato anche parti di quello originale attribuito a Paolo. E cosa succede?", attacca Pintus, "ovunque come autore risulta Palumbo. Io da quella sera non ho guadagnato quasi niente. da nessuna parte compare nemmeno un "feat Kumalibre", che sarebbe stato almeno un modo per dirmi grazie. Avrei potuto fare finta di niente, per una buona causa", prosegue Pintus, "ma ho saputo che è successo anche ad altri. E questo no, non è accettabile. Anche io ho conosciuto il dolore della malattia", insiste anche lui, "e non mi potete insegnare niente".
La redazione di YouTg ha offerto il diritto di replica alla famiglia Palumbo, già finita al centro di una truffa legata alla presunte cure sperimentali alle quale si sarebbe dovuto sottoporre Paolo: si è poi scoperto che era stato tutto inventato - non è ancora chiaro da chi - ma intanto sono state raccolte centinaia di migliaia di euro, facendo leva sulle donazioni.
Restiamo in attesa di ospitare la replica dei Palumbo.