CAGLIARI. L'ombra arancione si allunga sulla Sardegna. Ma cosa vuol dire piombare in una fascia di restrizioni che l'isola non viveva dal primo marzo? Innanzitutto, l'entrata in vigore del nuovo regime: scatterà da lunedì 22 marzo. E resterà valida fino al 2 aprile. Perché per i giorni successivi, dal 3 al 5, quindi nel weekend di Pasqua e a Pasquetta, il decreto del governo Draghi ha imposto la zona rossa. Il lockdown totale.
Cancellata la gialla, con la zona arancione chiuderanno bar e ristoranti, che potranno lavorare solo grazie all'asporto. Non sarà possibile spostarsi dal territorio del proprio comune, se non per motivi di lavoro, necessità e salute. E non ci sarà la riapertura di cinema e teatri, annunciata per il 27 marzo solo per la Sardegna.
E poi? Dal 7 aprile scade il decreto attualmente in vigore. Se non dovessero cambiare le regole si conoscerà la fascia per la Sardegna - da quale giorno - solo venerdì 2 aprile, giorno del monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità. Si analizzeranno i parametri e si assegneranno alle regioni i colori per l settimana successiva, dopo Pasquetta.
Quel che è certo è che la Sardegna non potrà risorgere bianca. Perché per tornare alle restrizioni minime, sempre stando alle regole attualmente vigenti, bisogna mantenere per tre settimane di seguito un tasso di contagi al di sotto dei 50 su 100mila abitanti nell'arco di sette giorni e certificare il rischio basso attraverso altri indicatori. Quindi, stando così le cose, non se ne parla prima della seconda metà di aprile.