ROMA. La Sardegna potrebbe essere l'unica regione d'Italia a passare dalla zona gialla alla arancione. La "condanna", che in serata potrebbe essere tradotta in ordinanza dal ministro della Salute Roberto Speranza, arriverebbe dalla bozza dell'ultimo report con il monitoraggio settimanale della situazione epidemiologica in Italia realizzato da Istituto superiore di Sanità e Ministero della Salute. Il periodo preso in considerazione è quello compreso tra il 30 dicembre e il 12 gennaio. L'indice Rt dell'isola, secondo il report, è a 0,95 ma la è considerata comunque regione a rischio alto.
Che succederebbe in zona arancione? Le restrizioni entrerebbero in vigore già da domenica. Vietato lo spostamento tra Comuni. I negozi al dettaglio sono aperti, i centri commerciali sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Sono sospese le attività dei servizi di ristorazione come bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Consentito l'asporto.
Restano in zona gialla Campania, Toscana, Basilicata, Molise, Provincia di Trento. In arancione sono confermate Abruzzo, Calabria, Emilia, Friuli, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Val d'Aosta. Il Veneto ha numero da regione gialla ma vista la pressione sulle strutture ospedaliere potrebbe decidere di restare nella arancione. Confermate rosse Lombardia (ma si parla di un indice Rt calcolato erroneamente che potrebbe riservare sorprese), Provincia di Bolzano e Sicilia.
Dopo cinque settimane in salita si registra un calo dell'indice Rt nazionale, che scende nel complesso sotto l'1, anche se di poco: l'indice di contagiosità è allo 0,97, con un range che va da range 0,85-1,11 (venerdì scorso era a 1,09). Un dato che potrebbe essere frutto delle restrizioni imposte durante il periodo natalizio quando, durante le giornate di festa, tutte Italia era stata dichiarata zona rossa con una forte limitazione degli spostamenti.
"I dati epidemiologici", ha detto questa mattina il ministro della Salute Roberto Speranza, "ci dicono che 1'85 per cento delle morti per Covid ha riguardato persone con un'età superiore ai 70 anni. Una volta che riusciremo a vaccinare i circa 9 milioni di over 70 sarà possibile cambiare anche i parametri con cui oggi calcoliamo l'Rt. A oggi, l'Rt viene calcolato sulla base dei contagiati di cui si conoscono i sintomi ma nel momento in cui la parte più fragile della popolazione verrà vaccinata sarà possibile calcolare l'Rt in modo più flessibile considerando cioè soltanto il numero di sintomatici ospedalizzati. Il traguardo non è lontano: è ora di lavorare senza farci del male"