CAGLIARI. La Regione scende in campo per aiutare le imprese turistiche e il sistema di protezione civile regionale. Il coronavirus sta mettendo in ginocchio anche il sistema economico isolano, e i porti non sono ancora attrezzati. Per questo per il turismo tra un mese circa saranno a disposizione strumenti finanziari per favorire l’accesso al credito per le micro imprese e le piccole imprese della filiera turistica della Sardegna. In ballo ci sono 18 milioni e 590mila euro della Sfirs, un milione e mezzo che arriva dai fondi Fse (fondo sociale europeo), e 1,711 dall’Inps.
In particolare in proporzione ai costi per gli addetti per l’annualità in corso le micro e piccole imprese potranno chiedere 70mila euro ciascuna (chiaramente i beneficiari devono essere in regola con gli adempimenti previdenziali).
“Abbiamo provato a intervenire sotto il profilo del prestito”, ha detto Alessandra Zedda, assessore al Lavoro, “le procedure saranno snelle considerata la situazione emergenziale: agiremo anche sulla formazione professionale e anticipare gli oneri previdenziali. Le domande si potranno presentare anche in maniera cartacea, entro un mese le risorse saranno a disposizione”.
Per la protezione civile ci sono oltre 3 milioni di euro che serviranno per 65 unità in più, e per l’acquisto di termoscanner da installare in tutti i porti sardi ( a Cagliari c’è già) e gli aeroporti sono già attrezzati. “Una procedura straordinaria di mobilità straordinaria interna”, ha detto l’assessore all’Ambiente Gianni Lampis, “al termine dell’emergenza ognuno tornerà nella propria struttura. Le risorse serviranno per allestire porti, aeroporti, e per dotare il volontariato di quelle strutture necessarie per garantire la salute dei sardi e quindi fronteggiare l’emergenza”.
Arriva un messaggio da parte del presidente del Consiglio regionale Michele Pais: "State tranquilli, il consiglio regionale sta lavorando ininterrottamente da ieri, dobbiamo evitare che la psicosi faccia maggiori danni della malattia”.