CAGLIARI. Le porte del mercato di San Benedetto si aprono centinaia di volte al giorno. Il vento le fa sbattere, e a volte lo fa anche qualche cliente. L'usura e la scarsa (se non nulla) manutenzione hanno fatto il resto. Così ieri, all'ingresso del mercato civico più importante di Cagliari, sul lato di via Bacaredda, una delle porte è caduta a terra. È solo per fortuna che la ragazza che aveva appena afferrato la maniglia non sia stata travolta sotto il peso (notevole) di un oggetto composto da vetro e acciaio.
Il rumore lo hanno sentito tutti al mercato. Ma nessuno si è sorpreso. Specie chi, nella struttura, ci lavora ogni giorno. "Prevedere un avvenimento così non si può", spiega Alessio Boi, uno dei gestori dei box pescheria: "Ma con un minimo di manutenzione queste cose non dovrebbero succedere, specialmente in una struttura pubblica".
"È successo quello che ci aspettavamo e che era già accaduto in precedenza", ha commentato l'operatore Pietro Ruggiu, "sono caduti degli infissi e solo per un soffio nessuno è rimasto coinvolto".
Massimo Ruggiu, rappresentante dei pescivendoli, ha voluto fare un tour nella struttura. E mentre percorreva i corridoi e le scale del mercato ha mostrato come anche le altre porte della struttura non siano in condizioni migliori.
Ma come è possibile che i cardini abbiano ceduto improvvisamente? A spiegarlo c'è Antonello Melas, storico calzolaio che lavora proprio di fronte all'ingresso del mercato. Melas non si occupa solo di scarpe, ma anche di serrature e ha le idee chiare su quello che può essere successo: "Il perno era troppo corto, è normale che il primo colpo di vento, o il primo colpo secco la faccia finire giù. Era stato anche detto di costruire una seconda barriera, un'altra porta, che contenesse il vento. Ma nessuno si è mosso".
L'incidente è avvenuto a quasi tre settimane dalla protesta dei pescivendoli del 29 gennaio, quando gli operatori si erano rifiutati di lavorare per mezz'ora se il comune non si fosse mosso in tempi brevi per rimediare alla mancanza di manutenzione e di servizi. "Era anche venuto un assessore il giorno successivo", ha spiegato Alessio Boi, "ci avevano rassicurati che avrebbero fatto qualcosa. E invece il tempo passa e siamo ancora senza ascensori, senza rampe per disabili. Nulla è cambiato".