ROMA. Centosettantasette sindaci di piccoli comuni sardi questa mattina hanno partecipato alla seconda edizione di “Sindaci d’Italia”, l’appuntamento organizzato da Poste Italiane per fare il punto sul grado di attuazione degli impegni presi l’anno scorso e per ascoltare le esigenze dei primi cittadini dei piccoli comuni d’Italia (sotto i 5mila abitanti).
CONTE. La giornata a Roma si è aperta con un messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che non ha potuto partecipare all’evento ma ha voluto mandare una lettera per portare i saluti e ricordare l’importanza del servizio che offre Poste Italiane nei piccoli territori per contrastare lo spopolamento. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal palco ha ricordato il contratto istituzionale di sviluppo per Cagliari: “Tra i progetti che si andranno a finanziare c’è proprio il recupero dei borghi: contratti istituzionali di sviluppo per rivitalizzare le piccole comunità, iniziative ispirate da una medesima visione, il Governo vuole valorizzare modelli di vita che in termini di qualità i nostri comuni possono offrire, una qualità della vita che valorizzi il Made in italy. Le generazioni future devono avere il diritto non solo di rimanere in Italia, ma di vivere nei piccoli borghi dove sono nati: non dimentichiamo la nostra tradizione”. Presente anche il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano.
I SINDACI SARDI. I sindaci, che hanno riempito la sala del centro congressi “La Nuvola” di Roma, sono arrivati con alle spalle alcune promesse mantenute, ma anche con la speranza che i progetti dei quali si è parlato in occasione della scorsa edizione vengano realizzati. C'e chi invece è arrivato con un elenco di richieste per quei territori che ancora soffrono per l’assenza totale di un presidio postale, fondamentale soprattutto per i piccoli comuni dove vivono soprattutto persone anziane.
“A Turri un ufficio postale c’è ma rimane aperto solo due giorni su sette”, ha detto il primo cittadino Martino Picchedda, “l’amministratore delegato ci aveva promesso di mantenere la parola data l’anno scorso”. Impegno preso e parola mantenuta per Setzu dove il mese scorso è stato installato il primo servizio Atm Postamat. “La nostra comunità, che conta solo circa 150 anime, è sempre soggetta a meno servizi”, ha spiegato il sindaco Francesco Cotza, “ci era stato detto che il servizio sarebbe stato installato entro ottobre e così è stato”. Altri territori hanno uno sportello dove si può effettuare un prelievo, ma solo quando gli uffici sono aperti. “Chiediamo che ci sia la possibilità di prelevare anche quando l’ufficio è chiuso”, ha detto il sindaco di Usini Antonio Brundu, “è una richiesta ricorrente che arriva dai cittadini del mio territorio”. Olmedo, dove rispetto ad altri piccoli territori lo spopolamento non esiste, avrebbe bisogno di un rafforzamento dei servizi. “Tanti utenti arrivano dalle comunità vicine, abbiamo bisogno di più operatori agli sportelli”, ha detto il primo cittadino Antonio Faedda, “ad esempio si formano lunghe file durante i giorni di espletamento delle pensioni”. In altri territori manca un punto di prelievo, come nel caso di Cargeghe. Il sindaco Franco Spada ha precisato che: “Potrebbe essere un servizio di qualità, molto importante per gli utenti, non solo quelli locali, ora siamo costretti a spostarci o nella città o nei centri vicini”.