CAGLIARI. Cinque pullman da oltre cinquanta posti partiranno da Cagliari. Uno da Nuoro, un altro da Carbonia. E poi da Villacidro e da Sassari. Senza contare chi si muoverà in auto. Si preannuncia una manifestazione partecipata quella che domani, sabato 12 ottobre, andrà in scena davanti al poligono di Capo Frasca. Migliaia di manifestanti che chiederanno il blocco immediato delle esercitazioni, la dismissione delle basi militari in Sardegna e la bonifica delle aree inquinate. Perché, spiegano gli organizzatori, quei terreni “devono essere restituiti alle comunità sarde che finalmente possano utilizzarli per il loro sviluppo. I danni provocati in questi decenni inoltre devono devono essere quantificati e risarciti”.
Quarantadue le sigle organizzatrici, altre ventuno adesioni recenti, un manifesto firmato da intellettuali, sardi e non solo, a cui si sono aggiunte altre svariate centinaia di firme: “Quella di Capo Frasca sarà una manifestazione larga e aperta, che vuole rappresentare ampi settori del popolo sardo", spiega Luisi Caria, portavoce della piattaforma organizzativa della Manifestada contra a s'ocupatzione militare de sa Sardigna. Nell'intento degli organizzatori sarà una giornata di festa popolare: "Ci saranno musica, poesia, performance teatrali, balli: sarà una festa, aperta a tutti coloro che vogliono partecipare, dai bambini ai nonni", aggiunge un'altra portavoce, Bettina Pitzurra.
Non si sono registrate adesioni da parte di partiti rappresentati in consiglio regionale, nonostante gli appelli a loro rivolti affinché prendessero posizione. Ma il tam tam sulla rete,e durante le assemblee che hanno portato alla manifestazione, ha fatto registrare un'adesione che prescinde dal palazzo del potere. L'appuntamento è per le 15 davanti all'ingresso del poligono.