CAGLIARI. I primi sospetti, alla fine, erano fondati. Eugenio Corona, il quarantenne fermato ieri per l’omicidio del pensionato Adolfo Musini in piazza Valsassina a San Michele, è il responsabile anche del secondo episodio di violenza, avvenuto ieri all’alba in via Podgora, in cui è rimasto gravemente ferito un sessantatreenne. Dopo un lungo interrogatorio, ieri sera è scattato il fermo per entrambi i delitti: l’omicidio e l’accoltellamento di Ivaldo Marci, anche in questo caso per una rapina finita male. Dopo aver ucciso l’anziano, suo vicino di casa, colpendolo con delle cesoie per rubargli poche centinaia di euro, l’uomo ha agito di nuovo, rischiando di ammazzare un altro uomo (stavolta a coltellate) per pochi euro. Pare che il quarantenne facesse uso di droga e fosse in crisi d’astinenza, sempre alla ricerca di spiccioli per comprarsi altre dosi.
Ieri sera, dopo il fermo di Corona, c’è stato però anche un altro provvedimento. L’assassino infatti sarebbe stato aiutato (nei giorni dopo l’omicidio) da un suo coetaneo, Antonio Perra, anche lui residente a San Michele, che lo ha ospitato in casa nascondendo i vestiti insanguinati dell’uomo. Resta comunque l'ipotesi (su cui lavorano gli investigatori) che ci possa essere anche un altro complice.