CAGLIARI. In extremis il consiglio comunale ha detto sì. Approvata la proposta di delibera "per l'affidamento della concessione per la realizzazione e gestione, in condizioni diproposta per l'affidamento della concessione per la realizzazione e gestione, in condizioni di equilibrio economico finanziario, del nuovo stadio di Cagliari, ai sensi dell'art. 1, comma 304, della legge di stabilita' 2014" dichiarazione di pubblico interesse- variante 2018".
Tradotto: il Comune vuole che il Cagliari calcio realizzi il nuovo stadio da "25.200 spettatori, con possibilità di 25.200 spettatori, con possibilità di espansione a 30.000 spettatori (qui tutti i dettagli).
La necessità di un nuovo vaglio di palazzo Bacaredda, che aveva già detto sì al presidente Tommaso Giulini, è venuta dalle nuove esigenze prospettate dalla società rossoblù: è arrivata una richiesta di variante, si legge nella delibera, "al fine di aumentare la capienza da 21.000 a 25.200 spettatori,al fine di aumentare la capienza da 21.000 a 25.200 spettatori,con possibilità di espansione a 30.000 spettatori, con l’obiettivo di soddisfare una maggiore capienza e migliori livelli di visibilità, comfort e tecnologia che caratterizzano gli stadi contemporanei e di rendere candidabile l’impianto sportivo ad accogliere manifestazioni internazionali di particolare interesse pubblico". L'altezza passerà da 22 metri iniziali a 28,5 del nuovo prospetto.
Il nuovo progetto, inoltre, "prevede la presenza di una struttura ricettiva/direzionale, in sostituzione della piccola foresteria all’interno dello stadio stesso. La superficie sarà pari a circa 8.000 metri quadri che vengono proposti al rustico". Verranno allestiti, quindi, dopo che lo stadio sarà finito.
Sulla base di queste variazioni, durante una conferenza di servizi che si è tenuta il 9 febbraio, tutti gli enti hanno espresso il loro parere: l'assessorato regionale all'Ambiente, in particolare, ha proposto che il Cagliari calcio avvii una procedura volontaria di valutazione d'impatto ambientale. Ci sono da analizzare elementi come impatto visivo e compatibilità paesaggistica.
Ora il consiglio comunale ha detto sì. Tempi di realizzazione? Incerti. Perché manca ancora la progettazione definitiva.
Sono certe, invece, le fonti di investimento. Il club mette 10 milioni, altrettanti arriveranno dalla società che si occuperà della costruzione dell'impianto, attraverso la Regione arriveranno poi 19 milioni di euro con un fido bancario, è conteggiata una linea Iva di 10 milioni e, infine, il Comune di Cagliari mette 10 milioni.
C'è anche da stabilire a quanto ammonterà il canone di concessione che la società dovrà versare al Comune per poter utilizzare l'impianto. Perché, si legge "in ogni caso, deve essere rispettata la condizione che, allo scadere del termine della concessione,in ogni caso, sia rispettata la condizione che, allo scadere del termine della concessione,il Comune diventi proprietario dell’infrastruttura intera".