MACOMER. Una marcia per dire no alla violenza. Per ripristinare la sicurezza di chi ogni giorno, dal primo blitz del 24 febbraio, viaggia con il terrore che il latte venga buttato o il camion incendiato. A Macomer va in scena oggi la contro-protesta, quella organizzata dagli industriali, da tutti i protagonisti della filiera, comprese cooperative e autotrasportatori, che per la prima volta si radunano da tutta la Sardegna per sfilare insieme contro chi ha fatto sfociare la protesta dei pastori in terribili episodi criminali. Nulla a che vedere con la lotta degli allevatori sul prezzo del latte, ovviamente. Tanto che i pastori sardi sono stati invitati a partecipare. Ma una chiara presa di posizione contro gli agguati alle autocisterne che nelle ultime settimane hanno scosso la Sardegna. Caseifici, sedi di cooperative e stabilimenti industriali oggi resteranno chiusi. A marciare nella cittadina del Marghine ci saranno ovviamente anche i camionisti, i trasportatori del latte, che in prima persona hanno vissuto il terrore di viaggiare nelle strade sarde e magari essere bloccati e poi minacciati di morte, come già successo a Orune, a Irgoli, Nule e Torralba.
Ieri alla riunione dei pastori a Tramatza, organizzata per chiarire i passaggi che hanno portato all'accordo dei 74 centesimi al litro, si è parlato anche di questo. Non tutti gli allevatori saranno presenti alla manifestazione: gli stessi leader portavoce della protesta hanno idee diverse sull'adesione alla manifestazione organizzata dagli industriali. C'è chi ha deciso di non partecipare "per coerenza" e chi invece stamattina sfilerà a Macomer insieme ai camionisti e agli altri protagonisti della filiera del latte. Certo è che tutti concordano su un fatto: la violenza, quella degli agguati alle autocisterne, è sempre da condannare.