CAGLIARI. Niente accordo, la trattativa si sposta di nuovo in Sardegna. Dopo il tavolo riunito giovedì 14 febbraio al Viminale con il ministro dell'Interno Matteo Salvini i pastori non mollano e lottano ancora per portare a un euro più Iva al litro il prezzo del latte. Non è bastata la proposta dei 70 centesimi avanzata durante il vertice a Roma: l'obiettivo era ben più alto e allora la protesta e l'attesa si prolunga fino a domani, sabato 15 febbraio, dalle 11 in Prefettura, quando in Sardegna arriverà il ministro Centinaio per presiedere al tavolo. Che potrebbe essere quello decisivo.
Intanto stamattina il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha voluto lanciare un messaggio ai pastori, al suo rientro dal vertice: "Le aspettative ora sono quelle di aumentare il prezzo del latte, ma la violenza va eliminata dalle proteste perché non serve, anzi danneggia". E a dire la sua sulla vertenza latte è anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che su Twitter, prima del suo arrivo in Sardegna previsto per domani, annuncia: "Io e Tajani stiamo trattando con il governo europeo per favorire la vendita in Europa dei prodotti sardi".
Come preannunciato, i pastori continuano oggi la loro protesta, con presidi e mobilitazioni in diverse zone dell'Isola. Tutto in attesa di una soluzione, che potrebbe arrivare domani con il nuovo tavolo del latte che si riunirà in Prefettura a Cagliari. Da lì ripartirà la trattativa interrotta senza risultati a Roma, alla presenza di pastori, trasformatori, Regione e governo. A presiedere il tavolo ci sarà il ministro Gianmarco Centinaio, che già ieri si era rivolto alle due parti (pastori e industriali) invitandoli a riflettere e fare un passo l'uno verso l'altro: "Ho invitato i pastori a tornare sul territorio e a confrontarsi con i loro colleghi e gli industriali a tornare in azienda e capire fin dove possono arrivare, partendo da un presupposto, che questo governo ci ha messo la faccia".