CAGLIARI. "Sono stata accusata di essere una 'assassina', 'ladra', 'falsa', 'finta invalida', sono sotto attacco mediatico senza precedenti". Valentina Pitzalis rompe il silenzio sulla battaglia giudiziaria portata avanti dai genitori di Manuel Piredda, che ieri, al termine della nuova udienza in Tribunale, hanno dichiarato alla stampa che "Manuel era già morto prima dell'incendio". Dai primi esiti dell'incidente probatorio iniziato, a porte chiuse, dopo la riesumazione del cadavere di Piredda, sarebbe emerso che sul corpo del giovane non c'era nessun segno di violenza, nessuna frattura o danni al cranio, ma i periti del Gip di Cagliari, Elena Mazzeo e Claudia Trignano, non credono che sia morto per l'incendio: nei resti dei suoi polmoni, infatti, non sarebbero state trovate tracce di fumo. Oggi la famiglia Mamusa terrà una conferenza stampa per sostenere la loro tesi sulla morte di Manuel.
Ma la Pitzalis, diventata simbolo della violenza sulle donne, li accusa di diffondere falsità: "Si limitano a diffondere un’intervista fatta al LORO consulente lasciando cadere nell’errore chi (quasi tutti i loro sostenitori) ha pensato che a parlare fosse il perito del giudice. Non hanno corretto chi ha inteso che tutti i periti avessero concordato sulla versione esposta oggi dalla signora Mamusa, non hanno chiarito perché nessuno di quel team vuole realmente chiarezza. Grazie a chi mi è stato e starà vicino. Arrivederci a chi non vorrà esserci. Perché io so quanto sono bruciata, so quello che ho vissuto, io ho combattuto sei mesi in ospedale con decine di operazioni. Io c'ero...".