CAGLIARI. Una protesta che rischia di trasformarsi in boomerang quella che il Movimento 5 Stelle (o meglio, una parte di esso) ha convocato per lunedì mattina davanti al consiglio regionale, a Cagliari, per contestare i vitalizi degli ex onorevoli e la proposta di legge, firmata da oltre 50 consiglieri, con la quale si vorrebbero stanziare 6 milioni di euro per pagare le pensioni degli attuali.
Gli attacchi all'iniziativa arrivano dall'interno e dall'esterno. Il fronte grillino si scaglia contro la parlamentare che ha convocato l'incontro, Emanuela Corda. Se le comunicazioni ufficiali annunciavano la presenza dei parlamentari sardi pentastellati, radio Movimento in Sardegna parla di più di un mal di pancia per un'iniziativa che sarebbe stata assunta in quasi solitudine e non concordata. E, si sa, tra i grillini certe mosse non vengono perdonate facilmente. C'è chi sostiene che la Corda voglia "spingere" un potenziale candidato a lei gradito per la presidenza della Regione, quel Francesco Desogus che per primo ha sollevato il caso della proposta di legge bipartisan, poi rinnegata da molti, che imporrebbe al Consiglio di sborsare i soldi per pagare i contributi pensione agli attuali consiglieri regionali. E l'ultima volta che in Sardegna si sono scatenate polemiche interne di questo tipo lo staff decise di non concedere il simbolo e i Cinque Stelle non si presentarono alle elezioni. I tempi sono cambiati, ma la polemiche interne rimangono le stesse.
C'è poi l'attacco che arriva dall'esterno. E a sollevare il caso è l'esponente di Autodeterminatzione - lista identitaria che candida Andrea Murgia alla presidenza della Regione - Lucia Chessa, ex sindaco di Austis. Che parla di manifestazione ipocrita: chi contesta il pagamento dei contributi pensione agli onorevoli sardi a Cagliari, in realtà, a Roma se li vede versati dal Parlamento. Insomma: nella Capitale gode di un privilegio che a Cagliari contesta. Ecco cosa sostiene la Chessa.
Domani i parlamentari sardi del Movimento, davanti al Consiglio Regionale, organizzano una protesta. Scendono in piazza, indignati, contro la proposta di legge 555 con la quale i consiglieri ragionali della Sardegna cercano di farsi versare i contributi inps a spese nostre, costruendosi il diritto alla pensione attraverso fondi del Consiglio Reginale. Con il consueto piglio severo, dandosi luminose patenti di honestà, i parlamentari 5 Stelle daranno a tutti lezioni di morale, diranno basta ai privilegi, invocheranno il popolo e le sue difficoltà e metteranno al rogo i privilegi della casta.
Solo che c’è un piccolo problema. Ai parlamentari 5stelle, la Camera e il Senato versano regolarmente i contributi inps. Hai capito i moralizzatori? Silenziosi come volpi astute, sia pure, immagino, con una certa codina di paglia, vengono a Cagliari a protestare contro un privilegio preciso identico a quello di cui serenamente usufruiscono a Roma. Belli i moralizzatori a fasi alterne, spettacolari quelli che usano un metro per sé stessi e uno diverso per gli altri.
Io credo che la proposta di legge 555 sia inaccettabile. Trovo irricevibile l’idea che chi percepisce indennità alte, pretenda di coprire con denaro pubblico, spese che ogni cittadino, faticosamente, copre con denaro suo. Ma è irricevibile per tutti, a Cagliari e a Roma.
Io credo che esista una casta e non perdonerò mai il danno che quella casta famelica, corrotta e coperta di privilegi ha arrecato al mio paese. Quella casta che ha scatenando antipolitica, con tutto quello che ne è derivato, e che ha contribuito al nostro precipitare. Ma non siete voi, privilegiati Romani, la soluzione del nostro problema. Meno che mai siete voi che con una mano sbandierate cambiamento, e con l’altra vi prendete indennità e contributi per i quali dopo protestate. Ci vuole onestà vera e non corrias largas in palas anzenas.