CAGLIARI. Un tema attualissimo, quello dell’emigrazione, per un fenomeno che non conosce sosta. Chi non ha un parente o un amico che ha abbandonato la Sardegna? E' su questa realtà che l’associazione culturale Mimina, di nuova costituzione, intende porre l’accento con la manifestazione Sardinia Endless Island (Sardegna Isola senza fine) che si terrà il 21, 22 e 23 dicembre a Cagliari.
L’obiettivo è promuovere la cultura sarda evidenziando i sacrifici e le scelte che portano, per svariati motivi, ad abbandonare la “madre terra” e di far conoscere l’orgoglio e l’identità sarda attraverso la realizzazione d’incontri culturali e formativi.
Questa la nota sull'evento.
"Il profondo attaccamento alle proprie origini, delle fondatrici dell’associazione, ha reso possibile la scelta del tema della manifestazione che mira a dare risalto alla cultura che i sardi con tenacia portano all’estero integrandosi nella nuova realtà, senza per questo farsi influenzare e perdere la propria identità.
Tre giornate dove verranno raccolte esperienze di vita di sardi disseminati nel mondo, attraverso rappresentazioni artistiche, fotografiche, artigianali, enogastronomiche culturali e commerciali.
Si parte giovedì 21 dicembre al Lazzaretto di Cagliari con il convegno d’apertura dell’evento, alle ore 16. Ad aprire i lavori l’associazione Mimina che presenterà il progetto Sardinia Endless Island. Sarà poi compito di un team di psicologi e sociologi intervenire in merito agli studi portati avanti sul fenomeno dell’emigrazione, in cui si metteranno in risalto le tante sfaccettature nascoste dietro alla partenza della Sardegna, alla lontananza dalla famiglia, alla nostalgia da combattere giornalmente e all’attaccamento alla proprio terra d’origine che contraddistingue il popolo sardo da sempre. Il cosiddetto “mal di Sardegna”.
La manifestazione prosegue venerdì 22 e sabato 23 dicembre. Dalle ore 18 il pubblico verrà accolto all’Hostel Marina, in piazza San Sepolcro, nel cuore dello storico quartiere Marina, dove verranno allestiti stand rappresentativi delle diverse culture europee e internazionali alle quali i sardi emigrati hanno potuto avvicinarsi, conoscere, capire e immergersi, e perché no “contaminarsi”. Le testimonianze di chi ha trascorso parte della propria vita in giro per il mondo si trasformeranno in recensioni viventi di come i sardi si sono integrati nei diversi paesi raccontando le proprie esperienze attraverso la musica, il folcklore, l’artigianato, l’enogastronomia sarda e globale e ciò che scaturisce dalla loro fusione.
Nelle stesse giornate sarà allestita una micro-fiera enogastronomica con degustazione di vini e birre artigianali e un buffet di accompagnamento gratuito".