CAGLIARI. Dal 18 al 20 settembre, al T-Hotel di Cagliari, si terrà la dodicesima edizione del congresso CHItaly, incontro internazionale organizzato dalla comunità italiana di Interazione Uomo-Macchina (HCI) che si tiene ogni due anni.
Si tratta del momento in cui esperti italiani e internazionali presentano i risultati della ricerca che mira a semplificare l'utilizzo dei dispositivi digitali. Gli studi sviluppati in questa disciplina hanno totalmente cambiato il nostro modo di vivere, rendendo facili da usare ed intuitivi i programmi che utilizziamo tutti i giorni: dalle app sul telefonino ai siti web che consultiamo, dai videogame agli ambienti di realtà virtuale. Le idee innovative sviluppate nel campo della HCI anticipano il modo in cui utilizzeremo i nostri dispositivi nei prossimi anni.
Gli argomenti delle presentazioni in programma spaziano dalle applicazioni utilizzate da una singola persona su un dispositivo mobile a quelle da utilizzare in collaborazione con diversi utenti in spazi pubblici.
Il tema di questa edizione è “Verso il Mediterraneo” e la scelta di Cagliari come città ospitante riflette la volontà della comunità di aprirsi alla collaborazione internazionale in quest’area geografica.
All'evento sono stati invitati due esperti internazionali della materia: Michel Beaudouin-Lafon, professore di Informatica all'Università di Paris-Sud, che parlerà della sua proposta di rappresentazione sistematica delle diverse tipologie di supporto all'interazione, e Marianna Obrist, Reader in Interaction Design all'Università del Sussex, che condurrà un affascinante viaggio nei diversi modi di interagire con i computer basati su sensi diversi dalla vista e dall'udito, quali il tatto, il gusto e l’olfatto.
Entrambi i relatori invitati sono vincitori di progetti di ricerca ERC (European Research Council), la più importante fonte di finanziamento della ricerca di base in Europa.
Il convegno è organizzato da Davide Spano, ricercatore del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Cagliari e da Fabio Paternò dell’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’Informazione del CNR di Pisa.