CAGLIARI. La Deputazione di Storia Patria per la Sardegna organizza per mercoledì 21 giugno alle 16, alla Mem, il Convegno di Studi "Il Codice Atlantico, Leonardo, Archimede e la Sardegna".
L'iniziativa, realizzata con il contributo degli Assessorati alla Cultura della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Cagliari e con la collaborazione della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, dell'Università di Cagliari, dell'Università di Sassari e del Trinity College Dublin di Dublino, si svolgerà negli spazi della MEM Mediateca del Mediterraneo.
Apertura dei lavori con i saluti dell'Assessore alla Cultura del Comune di Cagliari Paolo Frau. Introduce e coordina la Prof.ssa Luisa D'Arienzo, Presidente della Deputazione. Il primo intervento sarà della prof.ssa Mirella Ferrari, Professore ordinario di Letteratura latina medievale e umanistica nell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dottore ad honorem della stessa Biblioteca Ambrosiana, dal titolo: Il Codice Atlantico di Leonardo della Biblioteca Ambrosiana di Milano. La Ferrari, che ha svolto numerosi studi sui fondi manoscritti della Biblioteca, è stata Visiting Professor della University of California (Los Angeles), docente nella Facoltà di Musicologia (Cremona) dell'Università di Pavia, Lyell readership della University of Oxford. Ha insegnato in diverse scuole per bibliotecari e per restauratori di beni librari (manoscritti e stampe); è membro dell'Istituto Lombardo Accademia di scienze, membre du Comité international de Paléographie latine, membro della Pontificia Academia Latinitatis.
Alla circolazione di trattati scientifici in Sardegna nei secoli XV-XVI, come poté essere quello di Archimede, alle biblioteche ed ai possibili utenti, sono dedicati i due interventi successivi, con indagini rivolte anche a specifici fondi librari dell’epoca, come il fondo Rosselló della Biblioteca Universitaria di Cagliari, testimoni di un’epoca di passaggio - dalla cultura rinascimentale alla rivoluzione scientifica - e delle basi su cui si fondava l’istruzione più alta dell’Isola (Luigi G.G. Ricci, Andrea Lai, Università di Sassari, Circolazione di trattati scientifici in Sardegna nei secoli XV-XVI: biblioteche e utenti; Laura Usalla, Università di Cagliari, I trattati scientifici nel fondo Rosselló della Biblioteca Universitario di Cagliari).
Un suggestivo quadro su che cosa Leonardo cercasse in Archimede sarà delineato da Domenico Laurenza nel suo intervento Leonardo e Archimede. Il Prof. Laurenza è uno storico della scienza con interessi nel campo della storia dell’arte e della visual culture. In particolare è uno specialista dell’opera scientifica di Leonardo e si è occupato di storia dell’anatomia e della tecnologia nel Rinascimento e, più recentemente, di storia della geologia e dell’iconografia geologica.
Dopo la Laurea in Medicina e Chirurgia (Napoli, 1991) e il Dottorato di Ricerca in Scienze Storiche (Scuola Superiore di Studi Storici, San Marino, 1996), Laurenza ha insegnato e svolto attività di ricerca presso la McGill University di Montreal, l’Università di Firenze e la Columbia University di New York. Dal 2010 è consulente scientifico di Schroeder Arts Consulting, New York. È research fellow del Trinity College di Dublino e collabora da anni con l’Istituto e Museo Galileo di Firenze.
Leonardo studiò l’opera di Archimede essenzialmente in tre ambiti: l’ invenzione di macchine, la geometria (in particolare lo studio della equivalenza tra superfici rettilinee e curvilinee, ad esempio il famoso problema della quadratura del cerchio) e infine la statica, cioè lo studio dei pesi e in particolare dei centri di gravità.
Ciò che attrae Leonardo nel modello classico è anzitutto l’interazione tra scienza e tecnica. Archimede è stato celebrato nella sua epoca e pure dopo non solo come un sommo scienziato, ma anche come un grande inventore di macchine. Fu prima di tutto questa connessione tra teoria e pratica ad attrarre Leonardo, che, formatosi nella bottega del Verrocchio cercò di diventare uno scienziato e fu alla ricerca di modelli classici che dessero prestigio culturale alla sua impresa.
Agli Echi leonardeschi nella pittura del ‘500 in Sardegna dedica il suo intervento Aldo Pillittu, che esplora per la prima volta le testimonianze dell’influsso del linguaggio artistico di Leonardo in Sardegna, tentando un inedito approccio di intreccio fra contesto socio-culturale e forme artistiche attraverso l’indagine sul significato e sulla paternità del dotto programma iconografico del Polittico di Sant’Eligio, un tempo nella cappella degli Orefici e degli Argentieri della Cattedrale di Cagliari.
Il Prof. Pillittu, Storico dell’arte, ha già affrontato temi leonardeschi nel saggio Leonardo e la Sardegna, pubblicato nel vol. LI della rivista Archivio Storico Sardo (2016), organo ufficiale della Deputazione di Storia Patria per la Sardegna.